“Giovani sì, a patto però che siano forti”, questo il mantra di Simone Inzaghi e della proprietà americana, il faro nella notte che guiderà le prossime sessioni di mercato dell'Inter. E se in quella che arriva a gennaio i nerazzurri resteranno al varco, pronti a capire se ci saranno occasioni meritevoli, è in quella che partirà invece da giugno che i dirigenti campioni d’Italia in carica saranno ben più attivi. Servirà con ogni probabilità un difensore centrale, servirà altrettanto un attaccante, viste le scontate partenze di Correa e Arnautovic, e servirà che siano appunto giovani e forti.
LA SCELTA - A questo identikit, per il secondo profilo, non c'è la miglior risposta nel campionato italiano che quella di Santiago Castro. Vent'anni ma già esperto e smaliziato dalla nostra Serie A, l'argentino sta scalando le gerarchie in parecchie liste delle big, a partire proprio da quella dell'Inter, oltre a quella della Juventus. Il Bologna chiaramente per ora se lo gode e aspetta e si aspetta che cresca ancora, visto quel numero sui suoi documenti che recita 2004 come anno di nascita. A gennaio non partirà, a giugno lo farà solo a fronte di una maxi offerta che si assesta, per ora, tra i 25 e i 30 milioni di euro. Alta sì ma non impossibile per un giocatore che pare avere le stimmate del campione. È già in Italia e, per evitare che arrivino le big estere, serve giocare d'anticipo. Un po’ come ha fatto il Bologna che, sapendo di dover vendere nel giro di mesi Zirkzee, lo ha fatto arrivare dal Velez un anno fa per 13 milioni e gli ha fatto firmare un contratto fino al 2028.
CRESCITA - Castro ha ormai terminato il proprio apprendistato ed è diventato, nonostante la tenera età, uno degli attaccanti più pericolosi e produttivi, non solo in termini di gol, del nostro campionato. Nelle 22 gare già giocate quest'anno - dove ha stracciato la concorrenza del pur quotato Dallinga, preso a peso d'oro dal Tolosa - l'argentino ha già a referto 5 gol e 6 assist. E avrebbero potuto essere di più, basti pensare al rigore da lui fallito nell'ultima uscita dei suoi a Torino. Ma non solo. Santiago ha dimostrato di avere personalità anche in Champions League, è migliorato nel modo in cui gioca con i compagni, basti guardare alcuni assist in stagione, come quello per Pobega nel pareggio in casa della Juventus. Da classico centravanti argentino vecchio stampo sta già mutando in un giocatore più totale, più moderno. Un processo simile a quello che ha vissuto e sta vivendo quel Lautaro Martinez, capitano dell'Inter, a cui fin dai primi passi in Italia è stato accostato. Ora il piccolo Toro potrebbe finire a giocarci col “vecchio” Toro per chiudere del tutto l’apprendistato e diventare un’altra arma nel già variegato attacco nerazzurro. Allo Stadio Olimpico Grande Torino gli scout nerazzurri c'erano per osservarne i miglioramenti, una presa per ora morbida ma che potrebbe presto diventare più stretta.
FONTE: Calciomercato.com