La mancata convocazione di Artem Dovbyk per la partita contro il Genoa ha sollevato più di un sopracciglio. Ufficialmente, l'attaccante ucraino ha comunicato al suo allenatore di non essere in condizione di scendere in campo a causa di un persistente dolore che gli impedisce di calciare correttamente. "Non sarà convocato, avverte dolore e non riesce a calciare", ha spiegato il tecnico in conferenza stampa, mostrando un certo disappunto.
Tuttavia, dietro questo forfait, alcuni intravedono motivazioni legate al mercato di gennaio, se non addirittura una precisa strategia della società. L'eventuale cessione di Dovbyk durante la finestra invernale di calciomercato potrebbe infatti sbloccare l'arrivo di uno o, addirittura, due nuovi attaccanti. I nomi più caldi sono quelli di Giacomo Raspadori, per il quale la Roma avrebbe già presentato un'offerta di prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro, e Joshua Zirkzee, obiettivo di lungo corso, sebbene il Manchester United potrebbe lasciarlo partire solo a fine mese.
Questa situazione ha inevitabilmente scombussolato i piani tattici dell'allenatore, che aveva preparato la gara contro il Genoa puntando su Dovbyk come principale riferimento offensivo, con Paulo Dybala arretrato sulla trequarti per favorire l'intesa con Matías Soulé. L'obiettivo era rafforzare un'intesa che, al di fuori del campo, sembra promettente, ma che in partita non ha ancora prodotto i risultati sperati: un solo gol su azione in 502 minuti giocati insieme. Ora, tutto è da rifare.
L'infortunio di Dovbyk risale al 9 novembre, quando ha riportato una lesione al tendine del retto femorale sinistro. La prognosi iniziale stimava un periodo di recupero di 4-6 settimane, ma con l'assenza nell'ultima gara dell'anno, si è già arrivati a otto settimane. Un tempo di recupero più lungo del previsto, alimentando ulteriormente i dubbi sulla natura del problema.
In alternativa, l'allenatore starebbe pensando di rilanciare Tommaso Baldanzi, ma non come centravanti. In quel ruolo, infatti, potrebbe essere riproposto Dybala, già impiegato sei volte come falso nueve in questa stagione. Tuttavia, i numeri non sono incoraggianti: appena tre gol segnati e quattro sconfitte, con le uniche vittorie ottenute contro il Sassuolo in campionato e il Midtjylland in Europa League. Un'ulteriore opzione per completare il tridente leggero potrebbe essere Stephan El Shaarawy, soluzione complicata ma non da escludere. Confermata, invece, la presenza di Soulé. Resta un'incognita la situazione di Lewis Ferguson, dal quale l'allenatore si aspetta un maggiore contributo, soprattutto in termini di atteggiamento e determinazione.
Nel frattempo, Daniele De Rossi, attuale allenatore del Genoa, ha rilasciato una lunga intervista a DAZN, facendo il punto sulla sua esperienza in rossoblù e ripercorrendo alcune tappe del suo passato, con particolare attenzione all'esonero dalla Roma, squadra che affronterà tra pochi giorni allo Stadio Olimpico.
"Mi dispiace per come sono andate le cose, ma alla fine la squadra ha avuto l'exploit che avevo previsto. Avevo un progetto ben definito: il primo anno per costruire, il secondo per crescere e il terzo per lottare per lo scudetto. Non era folle puntare su quel gruppo, che considero molto forte. I presidenti si fidavano di me, a livello tecnico avevo grande libertà e iniziavano a chiedermi indicazioni anche in vista dei tre anni successivi. Poi qualcosa si è incrinato ed è un peccato, perché io e il mio staff non meritavamo ciò che è successo", ha dichiarato De Rossi, aggiungendo un ulteriore elemento di interesse alla sfida tra Genoa e Roma.

