La possibile esclusione di Mehdi Taremi dai Mondiali 2026 sta generando forte preoccupazione in Iran. L'attaccante, attualmente in forza all'Olympiacos e con un passato in club prestigiosi come Inter e Porto, potrebbe essere impossibilitato a partecipare alla competizione a causa di complicazioni di natura politica legate ai rapporti tesi tra il suo paese e gli Stati Uniti, uno dei paesi ospitanti del torneo.
Il problema principale risiede nell'applicazione di un ordine esecutivo del 2025 che impone restrizioni all'ingresso negli USA per i cittadini provenienti da 19 paesi, tra cui figura l'Iran. Tuttavia, nel caso specifico di Taremi, sussiste un ulteriore ostacolo: l'attaccante ha prestato servizio militare obbligatorio per due anni nella Marina dell'IRGC (Guardiani della Rivoluzione), un'affiliazione che potrebbe indurre le autorità statunitensi a negargli il visto d'ingresso, precludendogli di fatto la partecipazione ai Mondiali.
La FIFA ha cercato di rassicurare, garantendo che la nazionale iraniana e il suo staff tecnico non incontreranno ostacoli burocratici nella partecipazione al torneo. Ciononostante, a Teheran permane una palpabile diffidenza. Mehdi Taj, presidente della Federazione calcistica iraniana, ha espresso pubblicamente la necessità di valutare opzioni alternative, nel caso in cui si verificasse l'eventualità di un diniego del visto per uno o più giocatori. "Dobbiamo considerare varie opzioni per la Coppa del Mondo, in modo che se decidessero di non far entrare un certo giocatore, avremo un'alternativa disponibile", ha dichiarato Taj.
La vicenda di Taremi solleva interrogativi più ampi sull'influenza delle dinamiche geopolitiche sullo sport. Sebbene la FIFA si impegni a garantire l'accesso alle competizioni a tutte le nazioni qualificate, le decisioni unilaterali dei singoli paesi possono, di fatto, compromettere la partecipazione di atleti e squadre. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se verranno trovate soluzioni diplomatiche per consentire a Taremi di scendere in campo ai Mondiali 2026. La sua assenza rappresenterebbe una perdita significativa per la nazionale iraniana e per lo spettacolo calcistico in generale.
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