Una serata dolorosa per la Juventus. I bianconeri cedono ai rigori contro l'Empoli e vengono eliminati dalla Coppa Italia, a soli sette giorni di distanza dalla pesante sconfitta con il Psv. Ora, per la squadra, l'unico obiettivo rimane il campionato, dove la distanza dalla capolista Inter è di otto punti. Ma la rimonta non sarà affatto facile. Thiago Motta, però, non nasconde la sua delusione e si concentra solo sulla prestazione di stasera: "Provo vergogna", esordisce, molto duro nei confronti della sua squadra. "Il primo tempo è stato inaccettabile, mi vergogno per quanto fatto. Spero che anche i giocatori provino le stesse emozioni".
Con il volto scuro, l'allenatore si assume la responsabilità della sconfitta: "Ho sbagliato io a non far capire ai giocatori l'importanza della partita. È solo colpa nostra se non siamo in semifinale, non l'abbiamo meritato. Mi auguro che le critiche siano dure, perché i tifosi sono stati fin troppo gentili con noi, soprattutto considerando ciò che abbiamo mostrato nel primo tempo. Ho sbagliato io a non far comprendere loro cosa significhi giocare con la maglia della Juventus". Motta prova anche a analizzare la partita, ma torna sempre sullo stesso punto: l'approccio sbagliato dei suoi giocatori: "Abbiamo affrontato un Empoli con molte riserve. Bisogna parlare di mentalità. La maglia della Juve va guadagnata ogni giorno. Qualcuno si è aspettato di più senza dare nulla in cambio. Oggi abbiamo sbagliato tutto. Non ci siamo mai presi le nostre responsabilità per gli errori commessi. Questo è inaccettabile. Dobbiamo scusarci. Oggi abbiamo toccato il fondo".
Il tecnico, però, traccia anche la strada per la ripresa: "Credo nella squadra, abbiamo giocatori di qualità, ma la qualità non basta mai per competere, sia in campo che nella vita. Serve altro, come l'atteggiamento. Da quando sono arrivato, è stato uno dei punti su cui ho insistito di più. Si possono sbagliare passaggi, tiri e scelte, ma quello che non posso accettare è un atteggiamento come questo". Thiago Motta punta tutto sul comportamento giusto: "Dobbiamo ripartire dall'atteggiamento, dando tutto in campo e in allenamento, lavorando per i compagni e rispettando la storia di questo club. Questo è il punto di partenza per competere. Le cose vanno meritate, non pretese. Vedere la mia squadra così oggi mi ha fatto vergognare. Oggi il problema non è stato né tecnico né tattico, ma l'atteggiamento. La responsabilità è mia".