L'estate del 2024 si prospetta significativa per il Milan, che si prepara a salutare Theo Hernandez e ad affrontare la rinnovata tristezza per aver perso un sostituto ideale come Milos Kerkez. Il giovane terzino ungherese, acquistato dal Gyor nel 2021, era stato identificato come una promessa dalle eccellenti prospettive, tuttavia la sua assenza dalla prima squadra ha portato a un trasferimento all'AZ Alkmaar, alla ricerca di maggiori opportunità di gioco.
Oggi, a distanza di tre anni e mezzo, il nome di Kerkez è tornato alla ribalta grazie al suo imminente passaggio al prestigioso Liverpool per una cifra di ben 50 milioni di euro. Questo trasferimento segna l'inizio di una nuova fase nella sua carriera, in cui si contenderà il posto da titolare con l'esperto Andrew Robertson. Allo stesso tempo, a Via Aldo Rossi cresce il rimpianto per aver lasciato partire un gioiello calcistico per un investimento di appena due milioni di euro.
Kerkez, ora ventunenne, ha avuto modo di farsi notare anche nel Bournemouth durante la sua militanza in Premier League. Nonostante il rammarico da parte della dirigenza rossonera, il giocatore ha sempre manifestato un profondo affetto per il Milan, citando il leggendario Paolo Maldini come motivo cruciale della sua iniziale scelta di trasferirsi a Milano. La decisione di trasferirsi in Olanda è stata influenzata anche dal padre, determinato a far brillare il figlio in ambito internazionale.
L'occasione mancata di Kerkez riaccende il dibattito sullo sviluppo e la gestione dei giovani talenti in casa Milan. Si profilano parallelismi con il giovane Jan-Carlo Simić, difensore croato anch'egli talentuoso, che nonostante un promettente debutto contro il Monza nel dicembre 2023, si è trovato ad affrontare un cambio di maglia nel 2024 direzione Anderlecht. Sui social media, i tifosi del Milan esprimono preoccupazioni evidenziando come il club non sembri più fiorente con individualità nel reparto arretrato.
La vicenda di Milos Kerkez rappresenta un caso esemplare per il club e una lezione su quanto sia essenziale garantirsi di non sottovalutare più le gemme in erba. Il futuro dirà se la visione rossonera potrà capitalizzare i giovani del vivaio e compensare le scelte discutibili del recente passato.