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La Juventus, reduce dalla sconfitta contro il Napoli in campionato, si prepara ad affrontare il Pafos in un match cruciale di Champions League. L'allenatore bianconero, Luciano Spalletti, ha affrontato diversi temi in conferenza stampa, spaziando dall'analisi della recente partita al Maradona alle prospettive future della squadra, con un focus particolare sul giovane talento turco Kenan Yildiz.
"Prima di tutto, il Pafos è una squadra tosta", ha esordito Spalletti, sottolineando la pericolosità dell'avversario cipriota. "Hanno molti portoghesi e brasiliani, sono una squadra che ha fatto brutta figura solo contro il Bayern Monaco e hanno subito pochissimi gol nonostante abbiano affrontato avversari di alto livello. Sono tignosi, vogliosi di metterla sul piano fisico e ben organizzati sui calci piazzati". Spalletti ha poi evidenziato la necessità di prestare particolare attenzione alle ripartenze avversarie, data la velocità e la qualità degli attaccanti del Pafos. Sul fronte formazione, ha confermato la convocazione di Bremer e Rugani, reduci da infortuni, che partiranno dalla panchina.
Tornando sulla sconfitta contro il Napoli, Spalletti ha ammesso le proprie responsabilità: "Naturalmente ho delle responsabilità. Non ho messo la squadra nelle condizioni di fare il meglio e l'ho danneggiata". Il tecnico ha poi spiegato di aver analizzato la partita e di aver individuato gli errori commessi, sottolineando l'importanza di lavorare per migliorare la fase offensiva e la capacità di concretizzare le occasioni create.
Un passaggio significativo della conferenza stampa è stato dedicato a Kenan Yildiz, giovane attaccante turco su cui Spalletti ripone grande fiducia. "Probabilmente mi sono espresso male, ma volevo intendere che c'è molto del suo potenziale che ancora deve venire fuori", ha chiarito l'allenatore. "Anche se lui ce la sta mettendo tutta e cresce di partita in partita, ha dei margini di miglioramento incredibili. Sono un po' le stesse cose che dicevo a Kvaratskhelia appena l'ho conosciuto: Yildiz può diventare davvero un calciatore di livello super top". Spalletti ha poi aggiunto di vedere in allenamento giocate e qualità ancora inespresse dal giovane talento, esortandolo a lavorare per tirarle fuori anche in partita.
In merito alla possibilità di un passaggio definitivo al 4-3-3, modulo che ha sperimentato in passato con successo, Spalletti ha spiegato di conoscere meglio la squadra e di valutare diverse opzioni tattiche. "Il calcio ormai somiglia sempre meno a questi numeri e sistemi di gioco", ha affermato. "C'è una continua rotazione e deformazione dei sistemi di gioco. Avere un difensore di piede destro mi permetterà di fare delle cose, come ad esempio non far giocare Kelly fuori area sul destro".
Infine, interrogato sulla presunta mancanza di entusiasmo della squadra e sulla necessità di dare continuità a giocatori come David, Spalletti ha risposto con una metafora: "È un po' il rido e strillo di cui parlavo prima. A volte modificano quello che è il loro status. Ho avvisato i ragazzi perché adesso devo forzare di più. David ha bisogno di 5 partite? Anch'io ho bisogno di allenare 5 volte il Real o il Barcellona per dimostrare che allenatore forte sono. Non funziona così". Con queste parole, Spalletti ha ribadito la sua fiducia nella squadra e la sua determinazione a lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati, a partire dalla fondamentale sfida di Champions League contro il Pafos.
