Difesa planetaria: Come la terra si protegge dagli asteroidi

Dal monitoraggio globale alle missioni di deviazione, ecco come la scienza contrasta la minaccia degli asteroidi e protegge il nostro pianeta

Difesa planetaria: Come la terra si protegge dagli asteroidi

Quando si parla di rischio asteroidale, l’immaginario collettivo spesso evoca scenari apocalittici, ma la realtà è fatta di scienza e monitoraggio costante. L'evento di Chelyabinsk, in Russia, nel 2013, ha funto da campanello d'allarme, dimostrando che il nostro pianeta è vulnerabile a impatti spaziali inattesi. Un meteorite di modeste dimensioni, viaggiando a oltre 60.000 km/h, ha causato ingenti danni e feriti, sottolineando l'importanza di una sorveglianza celeste continua e precisa.

Gli asteroidi, residui della formazione del sistema solare, orbitano attorno al Sole. La minaccia si concretizza quando traiettoria, composizione e dimensioni li rendono capaci di sopravvivere all'ingresso nell'atmosfera terrestre. Un asteroide di soli 5 metri può raggiungere il suolo intatto, mentre uno di 100 metri può generare un cratere e un'onda d'urto devastante. Se l'impatto avviene in mare, può scatenare uno tsunami catastrofico.

Negli ultimi 25 anni, la comunità scientifica ha sviluppato un sofisticato sistema di sorveglianza. Il Minor Planet Center di Harvard raccoglie e distribuisce dati provenienti da professionisti e astrofili. Telescopi come quello di Mount Lemmon in Arizona, software di analisi automatica e centinaia di osservatori collaborano per identificare oggetti sospetti e calcolarne l'orbita con precisione.

Il Centro per gli Studi degli Oggetti Vicini alla Terra (CNEOS) della NASA analizza le traiettorie degli asteroidi per individuare potenziali minacce nei prossimi 100 anni. In caso di rischio, il sistema genera un allarme entro mezz'ora, permettendo alle autorità di prepararsi. I radar planetari forniscono informazioni su forma, rotazione e densità degli asteroidi, essenziali per valutarne il comportamento durante l'ingresso atmosferico.

Nonostante gli sforzi, molti asteroidi medio-piccoli sfuggono ai telescopi terrestri, soprattutto quelli scuri. Il telescopio spaziale a infrarossi NEO Surveyor, in fase di realizzazione e il cui lancio è previsto dopo il 2027, è progettato per individuare asteroidi fino a 50 milioni di chilometri dalla Terra. Nei primi 5 anni, dovrebbe rilevare almeno i due terzi degli oggetti superiori ai 140 metri, considerati una minaccia per le aree urbane.

La missione DART della NASA nel 2022 ha dimostrato che è possibile intervenire attivamente. DART ha colpito e deviato l'orbita dell'asteroide Dimorphos, riducendone il periodo orbitale più di quanto previsto. Questo successo apre la strada a strategie di difesa planetaria basate sull'impatto controllato di sonde spaziali.

Oltre all'impatto cinetico, si valutano metodi più graduali, come il "tractor gravitazionale", che sfrutta l'attrazione tra una sonda e l'asteroide, o l'uso di getti ionici per modificarne lentamente la rotta. Soluzioni più radicali, come l'uso di esplosioni nucleari per vaporizzare parte dell'asteroide, rimangono complesse dal punto di vista politico e tecnico.

La difesa planetaria è un campo in continua evoluzione, che richiede ricerca, innovazione e cooperazione internazionale per proteggere la Terra da potenziali impatti asteroidali. Il futuro della nostra sicurezza dipende dalla capacità di monitorare, comprendere e deviare questi oggetti celesti.

Pubblicato Lunedì, 01 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 01 Dicembre 2025

Marco P.

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