La Commissione Europea ha annunciato l'apertura di un'indagine formale antitrust su Meta Platforms, focalizzandosi sull'integrazione delle funzionalità di intelligenza artificiale (AI) all'interno di WhatsApp. L'inchiesta mira a valutare se le condizioni imposte da Meta possano ostacolare le aziende concorrenti nel settore dell'AI, limitando la loro capacità di offrire servizi attraverso la piattaforma di messaggistica.
L'integrazione del sistema Meta AI in WhatsApp è avvenuta nell'Unione Europea nel marzo 2024, a seguito di una sospensione di quasi un anno dovuta alla complessità del quadro normativo europeo. Questa nuova indagine si basa sulle leggi antitrust tradizionali e non sul Digital Markets Act (DMA), che mira a contrastare il dominio delle grandi piattaforme online.
Parallelamente, in Italia è già in corso un'indagine riguardante le accuse contro Meta per presunto abuso di posizione dominante attraverso l'integrazione dell'AI in WhatsApp. L'autorità garante italiana ha esteso l'indagine il mese scorso per verificare se Meta stia sfruttando la sua posizione dominante per bloccare chatbot AI concorrenti sulla piattaforma. Secondo l'autorità, le nuove condizioni d'uso di WhatsApp Business e le nuove funzionalità AI potrebbero limitare lo sviluppo, l'accesso al mercato o l'evoluzione tecnica del mercato dei servizi di chatbot basati sull'intelligenza artificiale.
Attualmente, WhatsApp consente l'accesso a chatbot come Copilot di Microsoft e ChatGPT di OpenAI. Tuttavia, è emerso che a partire da gennaio 2026, queste integrazioni dovranno cessare. Le nuove regole di WhatsApp vieteranno l'utilizzo della piattaforma per la diffusione di chatbot AI non sviluppati direttamente da Meta.
Un portavoce di WhatsApp ha preferito non commentare l'indagine imminente dell'UE, ma ha dichiarato in merito all'indagine italiana: «Queste affermazioni sono infondate. L'introduzione di chatbot basati sull'intelligenza artificiale nella nostra API aziendale crea un carico sui nostri sistemi per il quale non erano stati progettati». Ha inoltre sottolineato che il settore dell'intelligenza artificiale rimane estremamente competitivo e che i consumatori possono accedere ai servizi attraverso diversi canali, tra cui app store, motori di ricerca, servizi di posta elettronica, integrazioni partner e sistemi operativi.
La decisione della Commissione Europea di avviare un'indagine formale riflette una crescente preoccupazione riguardo al potere di mercato delle grandi aziende tecnologiche e al loro impatto sulla concorrenza e sull'innovazione. L'indagine esaminerà attentamente le pratiche di Meta per determinare se violano le leggi antitrust europee e se limitano ingiustamente la capacità delle aziende concorrenti di offrire servizi di intelligenza artificiale attraverso WhatsApp. L'esito dell'indagine potrebbe avere implicazioni significative per il futuro del mercato dell'intelligenza artificiale e per il ruolo delle piattaforme di messaggistica nel suo sviluppo.
Le autorità di regolamentazione di tutto il mondo stanno intensificando il controllo sulle grandi aziende tecnologiche, in particolare per quanto riguarda le loro pratiche in materia di intelligenza artificiale. L'indagine della Commissione Europea su Meta è solo l'ultimo esempio di questo crescente controllo. Le aziende tecnologiche dovranno dimostrare di operare in modo equo e trasparente e di non utilizzare il loro potere di mercato per soffocare la concorrenza e limitare l'innovazione. La posta in gioco è alta, poiché il futuro del mercato dell'intelligenza artificiale dipenderà dalla capacità di creare un ambiente competitivo in cui tutte le aziende, grandi e piccole, possano prosperare.
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