Social media e ADHD: Un legame preoccupante nei bambini

Studio rivela una correlazione tra l'uso dei social media e l'aumento dei casi di ADHD nei bambini, sollevando interrogativi sui rischi per lo sviluppo cerebrale

Social media e ADHD: Un legame preoccupante nei bambini

Un recente studio condotto da ricercatori di Svezia e Stati Uniti ha evidenziato una preoccupante correlazione tra il tempo trascorso dai bambini sui social media e la diagnosi di Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). La ricerca, pubblicata nel 2024, solleva seri interrogativi sull'impatto dell'uso intensivo dei social media sullo sviluppo cerebrale dei più giovani.

Nel corso di quattro anni, i ricercatori hanno monitorato 8324 bambini di età compresa tra i nove e i dieci anni. I partecipanti hanno auto-riferito il tempo dedicato quotidianamente ai social media, alla televisione e ai videogiochi, mentre i genitori hanno valutato la loro capacità di concentrazione e monitorato eventuali segnali di iperattività. I risultati hanno mostrato una chiara associazione tra l'uso dei social media e l'aumento dei sintomi di deficit di attenzione. È interessante notare che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la televisione e i videogiochi non hanno mostrato la stessa correlazione.

Durante il periodo di studio, il tempo medio trascorso dai bambini sui social media è aumentato da 30 minuti a 2,5 ore al giorno, parallelamente all'intensificarsi dei sintomi di disattenzione. Gli autori dello studio sottolineano la difficoltà nell'individuare una relazione di causa-effetto definitiva, ma evidenziano che i bambini che già presentavano sintomi di ADHD all'inizio della ricerca non hanno aumentato l'uso dei social media. Questo suggerisce che l'esposizione ai social media potrebbe contribuire allo sviluppo dell'ADHD, piuttosto che essere una conseguenza della sindrome stessa. Un aspetto interessante è che l'aumento del tempo trascorso sui social media non ha influenzato l'iperattività, un altro sintomo caratteristico dell'ADHD.

Il numero di diagnosi di ADHD è in costante aumento negli Stati Uniti. Nel 2024, si stima che la sindrome colpisca un bambino su nove nel paese, e i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) segnalano una crescente diffusione del problema. Nel 2016, circa 6 milioni di bambini americani avevano ricevuto una diagnosi di ADHD, cifra salita a 7 milioni nel 2022. Questi dati allarmanti sottolineano l'urgenza di comprendere i fattori che contribuiscono all'aumento dei casi di ADHD e di adottare misure preventive efficaci.

Gli studiosi precisano che la loro ricerca non implica necessariamente che l'uso regolare dei social media provochi l'ADHD nei bambini, ma invitano i genitori a discutere con i propri figli del tempo massimo da dedicare quotidianamente a queste piattaforme. È fondamentale promuovere un uso consapevole e moderato dei social media, incoraggiando i bambini a dedicarsi ad attività alternative che favoriscano lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale. Attività come la lettura, lo sport, i giochi all'aria aperta e le interazioni sociali dirette possono contribuire a proteggere i bambini dai potenziali rischi associati all'uso eccessivo dei social media.

Inoltre, è importante che i genitori siano consapevoli dei contenuti a cui i loro figli sono esposti sui social media. La presenza di contenuti inappropriati, violenti o che promuovono modelli di comportamento negativi può avere un impatto negativo sul benessere psicologico dei bambini. Un monitoraggio attento e una comunicazione aperta e costruttiva possono aiutare i genitori a proteggere i propri figli dai rischi del mondo digitale e a promuovere un uso sano e responsabile dei social media.

Pubblicato Giovedì, 11 Dicembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 11 Dicembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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