Brasile: il settore del Gioco alle prese con imposizioni fiscali crescenti

Brasile: il settore del Gioco alle prese con imposizioni fiscali crescenti

Le associazioni del gioco brasiliane temono che l'aumento della tassa IOF comprometta la sostenibilità delle piattaforme regolate

Le principali associazioni del gioco d'azzardo in Brasile hanno recentemente sollevato preoccupazioni in merito a un potenziale aumento delle imposte che potrebbe sconvolgere l'intero comparto. Questo avvertimento segue l'annuncio di una proposta governativa di elevare l'aliquota IOF (Imposta sulle Operazioni Finanziarie) dallo 0,38% al 3,5%, come disposto dal Decreto n. 12.466/2025, emanato lo scorso 22 maggio. Tale proposta, seppur suscettibile di modifica da parte del Congresso, è stata ulteriormente sostenuta dal presidente del Banco Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale, Aloizio Mercadante, alimentando le preoccupazioni del settore.

Il Ministero delle Finanze del Brasile stima che per sostenere la crescita dell'aliquota IOF e raccogliere 20 miliardi di real brasiliani, circa 3,3 miliardi di euro, sarà necessario recuperare il 77% delle entrate mensili del comparto del gioco. Le associazioni del settore, tra cui l'Istituto Brasiliano del Gioco Responsabile (IBJR) e l'Associazione Nazionale dei Giochi e delle Lotterie (ANJL), avvertono che ulteriori aumenti fiscali potrebbero seriamente compromettere la sostenibilità delle piattaforme regolate.

Attualmente, i 79 operatori autorizzati hanno già pagato oltre 2,4 miliardi di real, equivalenti a circa 400 milioni di euro, per ottenere le licenze, e previsto che il gettito fiscale e sociale del settore supererà i 4 miliardi di real nel 2025. Alla luce di queste cifre, non sorprende che la prospettiva di una maggiore imposizione fiscale stia causando allarme.

La struttura fiscale vigente include una tassazione del 12% sul GGR (Gross Gaming Revenue), insieme al 9,25% per il PIS/Cofins e imposte municipali fino al 5%. Gli utili subiscono una tassazione del 34%, dovuta al 25% dell'imposta sul reddito societario e un 9% di contributo sociale. Le recenti transizioni fiscali in Brasile, con la sostituzione del PIS/Cofins da una doppia imposta su beni e servizi, potrebbero aggiungere un ulteriore incremento fiscale del 13% sul fatturato lordo. Ciò potrebbe portare il carico fiscale totale vicino al 50%, mettendo seriamente a rischio la competitività del mercato legale.

Un'altra significativa preoccupazione sollevata è la potenziale migrazione degli utenti verso piattaforme non regolamentate, con minori obblighi fiscali e fuori dalla sfera di controllo dello stato. Nei primi mesi del 2025, il mercato legale ha movimentato circa 3,1 miliardi di real al mese, mentre il mercato clandestino oscilla tra i 6,5 e i 7 miliardi di real mensili.

Gli esempi di Spagna e Italia sono citati nel comunicato delle associazioni come avvertimenti: una tassazione troppo elevata nei mercati appena regolamentati può portare a risultati opposti a quelli auspicati, con un restringimento del comparto legale e una proliferazione delle attività clandestine, erodendo entrate cruciali per lo stato.

La regolamentazione del gioco fisico rimane incerta. Sebbene il settore online abbia preso il via a gennaio, le tempistiche per la legalizzazione del gioco terrestre sono ancora vaghe. Secondo il fiscalista João Rafael Gandara, le mosse fiscali proposte si inseriscono nel contesto più ampio degli sforzi del governo per ridurre drasticamente il deficit pubblico entro il 2025. Tuttavia, tali misure potrebbero rivelarsi politicamente rischiose per il presidente Lula, con le elezioni ormai prossime.

In conclusione, mentre il Brasile esplora vie alternative per generare entrate fiscali, come l'introduzione di casinò fisici, è chiaro che la stabilità e la sostenibilità del settore del gioco regolamentato dipenderanno da un equilibrio attentamente calibrato tra tassazione e competitività.

Pubblicato Giovedì, 05 Giugno 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 05 Giugno 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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