Immagina un individuo convinto di poter prevedere l'esito del lancio di una moneta solo concentrandosi abbastanza intensamente. Sebbene questo possa sembrare ridicolo, è proprio questa convinzione erronea che alimenta uno dei più comuni bias cognitivi: l'illusione del controllo. Questa illusione funge da potente catalizzatore per lo sviluppo della dipendenza dal gioco, trasformando quello che dovrebbe essere un innocuo passatempo in una pericolosa ossessione.
L'industria del gioco d'azzardo ha da tempo capito che per trattenere i giocatori, non basta offrire loro una semplice possibilità di vincere. Occorre che essi siano convinti di poter influenzare il risultato delle loro giocate. Casinò e bookmakers online sfruttano varie tecniche psicologiche, basate su una profonda conoscenza del funzionamento della mente umana. Il risultato? Milioni di persone in tutto il mondo restano intrappolate, incapaci di smettere nonostante la consapevolezza delle perdite subite.
Il contributo di Ellen Langer è stato fondamentale per comprendere meglio questa dinamica. Nel 1975, la psicologa ha condotto uno studio pionieristico sull'illusione del controllo, dimostrando che gli individui tendono a credere di poter influenzare eventi del tutto casuali. Uno degli esperimenti di Langer coinvolgeva la vendita di biglietti della lotteria: ai partecipanti che sceglievano personalmente i numeri era molto più difficile rinunciare alla propria scelta rispetto a chi riceveva biglietti a caso, dimostrando come l'idea di parteciparvi attivamente crei un'illusione di controllo.
Questa scoperta ha cambiato il paradigma della ricerca sulla dipendenza dal gioco, evidenziando la propensione dei giocatori patologici a cadere in questa illusione anche al di fuori del contesto delle scommesse. Si tratta di persone pronte a vedere connessioni causali inesistenti e a sopravvalutare la propria capacità di predire eventi casuali.
Le investigazioni più recenti in ambito neurobiologico dimostrano che la dipendenza dal gioco modifica il cervello in maniera simile alle sostanze stupefacenti. Il neurotrasmettitore centrale in questo processo è la dopamina, la cosiddetta 'molecola del piacere'. La cosa sorprendente è che i giocatori patologici rilasciano più dopamina non durante le vincite, ma durante i momenti di perdita, rivelando una sensibilità particolare all'incertezza dei risultati.
Un altro trofeo nell'arsenale psicologico dei giochi d'azzardo è l'effetto near-miss, ovvero il “quasi vincere”. Uno studio della Cambridge University ha scoperto che la quasi vincita innesca le stesse aree cerebrali della vera vittoria, ma provoca una motivazione ancora maggiore a continuare a giocare. Inoltre, la programmazione dei moderni slot machine è fatta ad hoc per far apparire le quasi vincite più frequenti di quanto ci si aspetterebbe, amplificando così l’illusione.
Nei casinò online, la dipendenza viene 'disegnata' utilizzando interfacce e stimoli sonori e visivi studiati per imitare l'emozionante atmosfera di un casinò fisico reale. Effetti come “le vittorie mascherate” dove una piccola vincita viene celebrata come una grande vincita, mostrano quanto profonda sia l’ingegneria psicologica oltre lo schermo.
L'illusione del controllo si intreccia con altri errori cognitivi, creando un ciclo pericoloso noto come chasing losses, l'inseguimento delle perdite. Una volta persi dei soldi, i giocatori sono tentati di puntare somme ancora maggiori sperando di recuperare le perdite e guadagnare oltre. Questo desiderio, sebbene illogico, intrappola ulteriormente il giocatore in un circolo vizioso di autodistruzione.
La moderna tecnologia ha anche accelerato la formazione delle dipendenze. Smartphone e app di scommesse portano i giochi d'azzardo direttamente nelle nostre case, e i social media esacerbano il problema mostrando solo le vincite e mai le perdite, creando un’ulteriore distorsione della realtà.
La buona notizia è che il cervello umano possiede una straordinaria neuroplasticità. Approcci terapeutici recenti come la terapia cognitivo-comportamentale e la pratica della mindfulness hanno dimostrato di essere validi strumenti di riabilitazione, aiutando chi è affetto da dipendenza a riequilibrare le loro dinamiche mentali.
La comprensione delle tecniche utilizzate dalle piattaforme di gioco rappresenta un baluardo contro la discesa nella dipendenza. Educarsi a riconoscere e comprendere questi meccanismi è essenziale per mantenere il controllo e difendersi efficacemente. Nel complesso, la chiave per sconfiggere la dipendenza dal gioco d'azzardo è evitare prima di tutto di cadere nella trappola dell'illusione del controllo.