Durante una seduta congiunta delle Commissioni Attività produttive e Sostenibilità sociale presso il Consiglio regionale della Lombardia, è stata posta sotto i riflettori la nuova relazione sullo stato della legge regionale n. 8 del 2013 per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Il documento offre un'analisi puntuale riguardante il biennio 2022-2023, sottolineando problematiche strutturali che necessitano di risoluzioni urgenti a livello sia regionale che nazionale.
Un cambiamento significativo evidenziato è la trasformazione del fenomeno del gioco d'azzardo. Se nel 2013 il gioco era per lo più fisico, l’avvento del digitale ha alterato drasticamente gli scenari. Mentre gli esercizi fisici dotati di slot machine risultano in diminuzione, cresce il rischio legato al gioco online, accessibile senza un controllo adeguato, esponendo i partecipanti a rischi significativi, tra cui l'uso di canali informali per le ricariche monetarie, una pratica potenzialmente collegata al riciclaggio di denaro.
In seno alla discussione, le Commissioni hanno riscontrato un divario formativo significativo: gli esercenti non sempre hanno una preparazione completa sulle normative esistenti. Si è proposto quindi di ampliare la formazione anche a insegnanti e datori di lavoro, figure chiave nel processo preventivo. Parallelamente, emerge la carenza di strumenti e competenze nelle mani della polizia locale, spesso sotto organico, rendendo difficile un controllo efficace sul territorio.
Il presidente della Commissione Sostenibilità sociale, Emanuele Monti, ha suggerito proposte operative concrete. Innanzitutto, occorre potenziare il ruolo dei centri di ascolto esistenti, storicamente dedicati ad altre dipendenze, allargando la loro attività al gioco patologico e integrando il terzo settore. È stata rilanciata l'importanza del marchio “No Slot”, per premiare le attività che scelgono di non installare apparecchi da gioco, sebbene finora solo 38 esercizi in tutta la Regione abbiano aderito. Monti ha suggerito di incentivare queste adesioni attraverso premi tangibili.
Un'altra importante discussione ha riguardato l'armonizzazione delle normative regionali con quelle nazionali ed europee. Le normative regionali spesso incontrano ostacoli a causa di vincoli sovranazionali che difendono la libera iniziativa economica. Pertanto, si richiede una riforma nazionale chiara e precisa, che consenta alle Regioni di operare in maniera più efficiente.
Emanuele Monti ha espresso il desiderio che la Lombardia diventi pioniere nell'attuare la nuova normativa nazionale basata sulla Delega fiscale in corso di definizione. Viene inoltre posta l’attenzione sul gettito fiscale proveniente dal gioco legale: una gestione più autonoma di tali risorse permetterebbe alla Regione di promuovere politiche di contrasto alla ludopatia più incisive.
In chiusura della seduta, le due Commissioni regionali hanno adottato la relazione e le proposte nate dal confronto, riaffermando l'impegno della Lombardia nel contrastare il gioco patologico. Un impegno che si fonda sulla consapevolezza sociale, sulla cooperazione tra enti pubblici e partner privati, e su interventi normativi aggiornati e realmente efficaci.