Il recente decreto sport, approvato dal Consiglio dei Ministri, rappresenta una svolta significativa nella lotta contro le scommesse illecite nel mondo sportivo italiano. Questa nuova normativa non solo rafforza il ruolo della Procura Generale dello Sport presso il CONI, ma conferisce anche nuovi e maggiori poteri di indagine e controllo. In un momento storico in cui la manipolazione degli eventi sportivi minaccia sempre di più l'integrità e la trasparenza delle competizioni, questa mossa si presenta come particolarmente cruciale.
Uno degli elementi cardine di questo decreto è l'articolo 6, che stabilisce una comunicazione diretta e obbligatoria tra le autorità amministrative, come l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, e la Procura Generale dello Sport. Questo canale di comunicazione è destinato a facilitare la segnalazione immediata di qualsiasi flusso sospetto di scommesse. Tali flussi includono scommesse su eventi di scarso rilievo, effettuate in orari inusuali o con importi finanziari sospettosamente elevati. Questa disposizione mira a eliminare ogni ambiguità nelle segnalazioni, assicurando così che tutte le operazioni sospette vengano prontamente monitorate e gestite.
Un altro pilastro su cui si poggia il decreto riguarda il potenziamento delle indagini coordinate. La Procura Generale dello Sport avrà l'autorità di richiedere dettagliate informazioni su eventi sospetti e conti gioco associati a individui affiliati a federazioni sportive. Le amministrazioni saranno obbligate a fornire dati anagrafici e codici identificativi dei conti coinvolti, insieme a chiare giustificazioni sulle loro affiliazioni sportive. Queste informazioni saranno quindi trasmesse alle procure federali competenti per l'avvio di procedimenti penali o disciplinari.
Il decreto punta a creare un sistema di controllo robusto e sinergico tra le varie autorità sportive e di regolamentazione. In tale contesto, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli riceve un ruolo centrale nell'applicazione delle nuove misure, specialmente nell'analisi dei dati ottenuti dalle piattaforme di gioco e nel confronto con gli elenchi dei tesserati.
Tuttavia, suscita interesse il fatto che il decreto non comprenda misure contro le sponsorizzazioni indirette da parte delle società di scommesse, un tema che le indiscrezioni precedenti avevano anticipato come possibile elemento del dibattito futuro. Questa lacuna mette in evidenza la complessità crescente del panorama regolatorio e la potenziale necessità di ulteriori interventi legislativi per affrontare completamente la questione.
In sintesi, il nuovo decreto sport segna un progresso importante nella lotta contro il match-fixing, grazie alla creazione di un sistema di controllo integrato tra autorità sportive e di regolamentazione. Le misure introdotte incrementano non solo la capacità di rilevare e contrastare le scommesse illecite, ma offrono anche una comprensione più profonda delle dinamiche operative alla base di questo fenomeno. Ci si auspica che queste nuove disposizioni legislative possano fungere da deterrente contro la corruzione e promuovere una cultura dello sport più pulita ed equa, rafforzando notevolmente l'integrità e la trasparenza dello sport italiano.
Fonte e Foto: Jamma.it