La Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ha confermato la giurisdizione del tribunale olandese per esaminare una class action antitrust contro Apple, aprendo la strada a un potenziale risarcimento di oltre 500 milioni di euro a favore di circa 14 milioni di utenti di iPhone e iPad nei Paesi Bassi. La causa, presentata nel 2022 da due fondazioni olandesi per la tutela dei consumatori, Right to Consumer Justice e App Store Claims, accusa Apple di abuso di posizione dominante attraverso commissioni eccessive sull'App Store.
Secondo gli accusatori, Apple, sfruttando la sua posizione di monopolio nel mercato dei sistemi operativi mobili, impone agli sviluppatori commissioni sproporzionate, gonfiando artificialmente i prezzi delle app e dei beni digitali per i consumatori finali. Il danno complessivo stimato dai querelanti ammonta a circa 637 milioni di euro. Apple ha espresso disaccordo con la decisione della CGUE e ha annunciato l'intenzione di difendersi nel procedimento giudiziario imminente, previsto per la fine del primo trimestre del 2026 presso il tribunale distrettuale di Amsterdam.
La società di Cupertino aveva precedentemente contestato la giurisdizione del tribunale olandese, sostenendo che l'App Store europeo è gestito dall'Irlanda e che, di conseguenza, la causa avrebbe dovuto essere trattata in territorio irlandese. Apple aveva anche avvertito che un'eventuale decisione favorevole ai querelanti nei Paesi Bassi avrebbe potuto innescare una serie di azioni legali simili in tutta l'UE, considerando che gli utenti olandesi possono scaricare app anche quando si trovano in altri paesi dell'Unione. La società ha sottolineato che gli utenti nei Paesi Bassi potrebbero aver scaricato app mentre si trovavano in altri paesi dell'UE, complicando ulteriormente la questione della giurisdizione.
È importante notare che questa causa civile è distinta da un'indagine normativa condotta in precedenza dall'autorità antitrust olandese ACM (Autoriteit Consument & Markt), riguardante le restrizioni sui pagamenti nelle app di appuntamenti, per le quali Apple è già stata multata per 50 milioni di euro. Questa multa era legata alla politica di Apple di richiedere agli sviluppatori di app di utilizzare il suo sistema di pagamento in-app, impedendo loro di indirizzare gli utenti verso opzioni di pagamento alternative.
La decisione della CGUE rappresenta una vittoria significativa per i consumatori e gli sviluppatori che si battono contro le presunte pratiche anticoncorrenziali di Apple. Il caso nei Paesi Bassi potrebbe avere implicazioni di vasta portata per la regolamentazione degli app store e per il potere di mercato delle grandi aziende tecnologiche in Europa e nel mondo. La class action si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione da parte delle autorità di regolamentazione e dei legislatori nei confronti delle pratiche commerciali delle aziende tecnologiche, in particolare per quanto riguarda le commissioni applicate agli sviluppatori e le restrizioni alla concorrenza.
L'esito del processo nei Paesi Bassi sarà quindi attentamente monitorato da tutti gli attori del settore, in quanto potrebbe stabilire un precedente importante per future controversie legali e per la definizione di nuove regole per il mercato delle app. Resta da vedere se Apple sarà in grado di difendersi con successo dalle accuse o se dovrà affrontare un risarcimento miliardario e una revisione delle sue politiche sull'App Store. La posta in gioco è alta, non solo per Apple, ma per l'intero ecosistema delle app e per il futuro della concorrenza nel settore tecnologico.
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