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Il fondatore di Nvidia, Jensen Huang, ha espresso forte preoccupazione per la progressiva perdita di terreno della sua azienda nel mercato cinese. In una recente dichiarazione, ha ammesso che la quota di mercato di Nvidia in Cina è crollata dal 95% allo 0% in soli due anni. Huang attribuisce questo declino principalmente alle restrizioni sulle esportazioni imposte dagli Stati Uniti, e avverte che tali limitazioni potrebbero inavvertitamente spingere la Cina a diventare un leader globale nel settore dell'Intelligenza Artificiale (IA).
Parlando durante un evento a Washington, promosso dal Centro per gli Studi Strategici e Internazionali, il CEO di Nvidia ha esortato i funzionari statunitensi a riconsiderare le restrizioni sulle forniture di acceleratori di calcolo di fabbricazione americana alla Cina. Secondo Huang, gli Stati Uniti stanno rinunciando volontariamente al secondo mercato di IA più grande del mondo. "Non potete semplicemente sostituire la Cina. Non dovremmo cedergli l'intero mercato, dobbiamo competere per esso", ha affermato Huang, come riportato dal Nikkei Asian Review.
Huang ha sottolineato la rapida crescita di Huawei, definendola "una delle aziende tecnologiche più impressionanti che il mondo abbia mai visto". Ha paragonato l'iniziativa cinese "Belt and Road", che ha permesso a Huawei di diffondere le sue apparecchiature per le reti 5G in tutto il mondo, alla situazione attuale dello sviluppo dell'IA in Cina. "Stanno decisamente diffondendo la tecnologia cinese il più velocemente possibile, perché capiscono che più velocemente lo fai, più velocemente costruisci un ecosistema e ne diventi una parte importante", ha spiegato il capo di Nvidia.
Un altro vantaggio infrastrutturale della Cina, evidenziato da Jensen Huang, è la sua sovrabbondanza di energia elettrica. Secondo il fondatore di Nvidia, la Cina produce il doppio dell'energia rispetto agli Stati Uniti, pur avendo un'economia di dimensioni inferiori. Huang ritiene che gli Stati Uniti debbano sfruttare tutte le fonti di energia disponibili, compresa l'energia nucleare, e investire seriamente in quest'ultima. L'attuale amministrazione statunitense ha creato, a livello legislativo, le condizioni per quadruplicare la capacità dei reattori nucleari operativi sul territorio nazionale entro il 2050, portandola a 400 GW. Questa mossa strategica mira a garantire un approvvigionamento energetico affidabile e a sostenere la crescente domanda di energia per alimentare i data center e le infrastrutture di IA.
Le dichiarazioni di Huang giungono in un momento cruciale, con la competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina inasprita e le implicazioni geopolitiche dell'IA sempre più evidenti. La capacità della Cina di sviluppare e implementare tecnologie di IA avanzate, grazie anche al supporto di aziende come Huawei e a un'abbondante disponibilità di energia, potrebbe alterare gli equilibri di potere globali e ridefinire il futuro dell'innovazione tecnologica.
Le preoccupazioni di Huang riflettono una crescente consapevolezza nel settore tecnologico occidentale della necessità di bilanciare le restrizioni commerciali con la necessità di competere in un mercato globale in rapida evoluzione. Mentre gli Stati Uniti cercano di limitare l'accesso della Cina alle tecnologie avanzate, devono anche considerare il rischio di incentivare l'innovazione interna e di perdere quote di mercato preziose a favore di concorrenti agguerriti come Huawei. La sfida per gli Stati Uniti sarà quella di trovare un approccio strategico che protegga la sicurezza nazionale senza soffocare l'innovazione e la competitività economica.
