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Una svolta epocale nel settore del riciclo delle batterie potrebbe riscrivere le regole dell'approvvigionamento di litio, un metallo sempre più cruciale per l'industria energetica e automobilistica. Fino ad oggi, il riciclo del litio contenuto nelle batterie esauste era considerato proibitivo a causa degli elevati costi. La strada preferenziale rimaneva l'estrazione mineraria, con le ben note conseguenze negative sull'ambiente. Tuttavia, una recente ricerca dell'Università dell'Illinois Urbana-Champaign ha aperto una nuova prospettiva, introducendo una tecnica innovativa che promette di rendere il riciclo del litio non solo fattibile, ma addirittura più economico dell'estrazione.
Il team di ricerca, guidato dal professor Xiao Su, ha sviluppato un metodo che prevede l'immersione di batterie al litio giunte a fine vita in un solvente organico. Questo processo produce una soluzione ricca di metalli, tra cui il prezioso litio. L'elemento distintivo di questa tecnologia risiede nell'elettrodo appositamente progettato: un copolimero capace di attrarre selettivamente gli ioni di litio quando viene attraversato da una corrente elettrica. In pratica, questo materiale agisce come una spugna "intelligente", in grado di catturare esclusivamente il litio, separandolo dagli altri metalli presenti nella soluzione.
Secondo i ricercatori, questo elettrodo mantiene intatte le sue proprietà per oltre 500 cicli di utilizzo, un dato che fa ben sperare per una sua applicazione industriale su larga scala, senza la necessità di frequenti sostituzioni. Ma l'aspetto più sorprendente di questa nuova tecnologia è il suo costo: circa 12,70 euro al chilogrammo di litio recuperato. Questa cifra è notevolmente inferiore rispetto ai costi delle tecniche di estrazione tradizionali, come l'acid leaching (tra 81 e 462 euro al chilogrammo) o la fusione ad alta temperatura (tra 36 e 126 euro al chilogrammo), che inoltre generano rifiuti chimici o non garantiscono una separazione efficace del litio.
Per la prima volta, quindi, ricavare litio da batterie esauste potrebbe rivelarsi più conveniente che acquistarlo sul mercato, dove il metallo è attualmente quotato intorno ai 13,17 euro al chilogrammo. Questo scenario apre prospettive inedite per l'industria energetica e automobilistica, che potrebbero trasformare gli accumulatori esausti da problema a risorsa strategica. Il litio da riciclo potrebbe diventare una fonte sostenibile di materiali preziosi, riducendo la dipendenza dalle miniere e minimizzando l'impatto ambientale dei processi estrattivi.
È importante sottolineare che il lavoro del gruppo di Xiao Su è stato concepito come un test di fattibilità, ma i risultati ottenuti finora indicano che l'elettrochimica applicata al recupero dei metalli offre ampi margini di sviluppo. Il team di ricerca ha evidenziato la necessità di ulteriori studi per portare questa tecnica su scala industriale, ottimizzandone l'efficienza e adattandola ai grandi volumi di rifiuti elettronici che caratterizzeranno il futuro. I risultati completi dello studio sono stati pubblicati sulla rivista ACS Energy Letters, offrendo una panoramica dettagliata del processo e delle sue potenzialità.
Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta decisiva per la transizione verso un'economia circolare nel settore delle batterie, con benefici significativi per l'ambiente e per la sicurezza dell'approvvigionamento di materie prime critiche. Il futuro del litio, e forse dell'intero settore delle batterie, potrebbe essere scritto nel segno del riciclo e della sostenibilità. L'innovazione tecnologica proveniente dall'Università dell'Illinois Urbana-Champaign potrebbe accelerare questo processo, aprendo la strada a un futuro più verde e circolare.
