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Attualmente si sta svolgendo una battaglia legale tra la Lega Serie A, sotto la direzione di Luigi De Siervo, e Perform, il gruppo internazionale che gestisce DAZN. Al centro del conflitto c'è un accordo da 200 milioni di euro in cinque anni per la commercializzazione dei dati relativi alle partite di Serie A, Coppa Italia e Supercoppa, destinati ai bookmakers per le scommesse sportive.
Secondo quanto riportato da 'La Notizia', la questione principale riguarda il mancato pagamento delle prime due rate del contratto, scadute il 1° luglio e il 1° settembre 2024, per un totale di circa 40 milioni di euro. Questo ha indotto la Lega a intraprendere azioni legali per costringere Perform a rispettare i propri impegni. Inoltre, dopo ulteriori verifiche, la Lega ha presentato una denuncia alla Procura di Milano, ritenendo che il comportamento di Perform possa comportare responsabilità penale.
Perform, dal canto suo, contesta le accuse, sostenendo che il nuovo contratto non è mai stato ufficialmente ratificato a causa del mancato verificarsi di alcune condizioni essenziali. La Lega ribatte che il provider ha continuato a operare durante le prime giornate di campionato, fornendo servizi previsti dall'accordo scaduto a giugno 2024, dimostrando così l'esistenza di un vincolo contrattuale.
La questione è rilevante, poiché il mercato delle scommesse sportive in Italia ha generato nel 2023 un fatturato di 14,8 miliardi di euro, con un gettito fiscale di 371 milioni per lo Stato. Tuttavia, i club italiani, già in difficoltà finanziarie, non riescono a massimizzare il valore di questo settore. Anche a livello internazionale ci sono squilibri evidenti: i diritti di sfruttamento delle scommesse per le competizioni UEFA sono stati assegnati a un altro provider per soli 8 milioni di euro, una cifra considerata irrisoria rispetto al volume d'affari delle scommesse sulle partite italiane.
La battaglia legale tra la Lega Serie A e Perform potrebbe essere solo un segnale di una gestione poco chiara dei diritti legati al betting. Senza una regolamentazione più rigorosa, c'è il rischio che una delle principali fonti di entrate per il calcio italiano possa sfuggire al controllo dei club e del sistema fiscale nazionale.
Fonte: agimeg.it
