La Virtus Bologna ha coronato una straordinaria stagione sportiva vincendo lo Scudetto numero 17 con una magistrale prestazione sul campo della Germani Brescia, concludendo la partita con il punteggio di 96-74. Questo successo ha un significato particolare, poiché è stato dedicato ad Achille Polonara, il talentuoso giocatore costretto a seguire la partita dal reparto dell’ospedale Malpighi-Sant’Orsola, dove è ricoverato a causa di una recente diagnosi di leucemia mieloide.
Polonara, classe 1991, conosciuto e ammirato nel mondo del basket per la sua dedizione e il suo spirito di squadra, aveva espresso un desiderio semplice ma commovente: "Stasera voglio dormire con la coppa". Un desiderio che la Virtus ha trasformato in realtà grazie a una prestazione collettiva mozzafiato. Nonostante le avversità, il gruppo bianconero è riuscito a trarre ulteriore forza dalla volontà di vincere anche per il loro compagno in difficoltà, regalando al proprio sostenitore un momento di gioia insuperabile e consolidando il concetto di resilienza incarnato dallo stesso Polonara.
Nella serata di festa, Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, si trovava a Bologna per gli Europei femminili, ha voluto incontrare Polonara per portargli l'affetto di tutto il movimento cestistico italiano. Anche il c.t. Gianmarco Pozzecco, amico di lunga data del giocatore da quando erano assieme a Sassari, ha voluto esprimere pubblicamente il suo sostegno: "Siamo tutti con te, grande Achille". Con questo spirito di solidarietà e determinazione, la Virtus è riuscita a trionfare, segnando il secondo titolo in cinque anni sotto la proprietà di Massimo Zanetti, recentemente tornato a essere l’unico socio.
La stagione della Virtus sembrava promettere tutt'altro esito dopo un inizio difficile, segnato dalle dimissioni di Luca Banchi. Tuttavia, il coach veterano Dusko Ivanovic, con il suo carisma e il look distintivo che ha guadagnato il soprannome di "pirata" dal tifoso Doc Pierferdinando Casini, ha saputo compiere una vera e propria trasformazione. La chiave del successo è stata la prestazione eccezionale di Toko Shengelia. Il georgiano, nonostante un trauma cranico subito pochi giorni prima, è stato determinante nella svolta a favore della Virtus, guidando la squadra nella semifinale contro Milano.
I 31 punti, 9 rimbalzi e il quasi perfetto 11 su 12 al tiro realizzati da Shengelia nella finale, hanno consacrato il suo straordinario contributo, assegnandogli il riconoscimento di MVP del torneo. Il suo impegno e la sua abilità hanno indubbiamente contribuito a sigillare il successo dello Scudetto con un netto 3-0 e a chiudere il suo ciclo con la maglia bianconera sotto i migliori auspici, visto che il prossimo anno vestirà la maglia del Barcellona.
Nel frattempo, la dirigenza della Virtus pianifica un rinnovamento del roster in chiave giovanile, in parte anche a causa dell’imminente ritiro dal basket giocato di Marco Belinelli, ex campione NBA. Dall'altro lato della barricata, la Germani Brescia ha pagato a caro prezzo l'infortunio di Ndour in gara 1, concludendo una stagione comunque degna di nota, sotto la guida del promettente coach Peppe Poeta.
In un momento di transizione che vede figure emblematiche come Belinelli avvicinarsi al ritiro, e con giocatori emergenti sul palcoscenico italiano pronti a lasciare il segno, il basket italiano continua a evolversi, alimentato da storie di perseveranza, ambizione e inusitata tenacia sportiva, incarnate brillantemente da Achille Polonara e dai suoi compagni di squadra.