Dopo la sconfitta per 2-0 all’andata, la Lazio sfiora la rimonta nel ritorno dei quarti di finale, ma si arrende ai rigori. All’Olimpico finisce con il cuore spezzato per i biancocelesti: decisivi gli errori dal dischetto di Tchaouna, Noslin e Castellanos, che pesano più degli sbagli di Hauge e Berg. Il Bodo/Glimt vola in semifinale, diventando il primo club norvegese a raggiungere questo traguardo in una competizione UEFA.
LA PARTITA
Baroni cambia rispetto all’andata e rilancia Rovella in mezzo al campo, con Castellanos titolare al centro dell’attacco, supportato da Isaksen, Pedro e Zaccagni. Knutsen conferma invece l’undici vincente del match in Norvegia, con Berg in regia e il tridente Blomberg-Høgh-Hauge in avanti.
Il Bodo parte aggressivo, pressando alto e costruendo con precisione per vie centrali. Mandas è chiamato subito in causa su un sinistro debole di Evjen, mentre Marusic sventa una pericolosa mischia in area. La Lazio reagisce alzando il ritmo: Pedro crea ma non trova compagni liberi, poi impegna Haikin. Al 20’, è Castellanos a rompere l’equilibrio con un colpo di tacco su assist di Isaksen.
Il gol accende la sfida: Blomberg sfiora il pareggio di testa, Castellanos spreca il raddoppio su contropiede. La Lazio cresce, spinge con continuità e va vicina al 2-0 con un colpo di testa di Zaccagni che si stampa sulla traversa, mentre Mandas salva su punizione di Berg.
Nella ripresa, la Lazio riparte con intensità. Isaksen ci prova in area, Pedro continua a mettere palloni interessanti, ma il gol del raddoppio non arriva. Knutsen corre ai ripari con i cambi: dentro Fet per Saltnes. Mandas dice no a Høgh, Haikin risponde su Pedro e Castellanos. Baroni aumenta la spinta: dentro Tavares e Dia, poi nel finale spazio anche a Tchaouna, Vecino e Noslin. Ed è proprio l’olandese, Noslin, a firmare il 2-0 nel recupero con un guizzo da centravanti, portando il match ai supplementari.
SUPPLEMENTARI E RIGORI
Nell’extratime, le squadre rallentano, ma la Lazio sembra più ordinata e in controllo. Al 100’, Guendouzi sfonda centralmente e serve a Dia la palla del 3-0, che ribalta il punteggio dell’andata. Ma la gioia dura poco: il Bodo alza il baricentro e trova il gol del 3-1 con un colpo di testa di Helmersen al 109’, riportando la sfida in equilibrio complessivo.
Si va così ai rigori. Dagli undici metri, la Lazio sbaglia troppo: Tchaouna, Noslin e Castellanos non centrano il bersaglio. Il Bodo/Glimt, nonostante gli errori di Hauge e Berg, è più freddo e conquista una storica semifinale.
Per la Lazio resta l’amarezza di un’impresa sfiorata. Per il Bodo, invece, è una serata da ricordare: la più importante della sua storia europea.