Il Milan saluta una figura storica del proprio passato: nella mattinata di martedì 22 aprile si è spento all’età di 91 anni Giuseppe Farina, conosciuto da tutti come Giussi. Imprenditore vicentino di grande carisma, Farina ha lasciato un segno profondo nel calcio italiano, presiedendo il Milan dal 1982 al 1986 e conducendo in precedenza il Lanerossi Vicenza a uno storico secondo posto in Serie A nella stagione 1977-78.
Nel corso della sua lunga carriera, ha guidato ben dodici club – tra cui Milan, Vicenza, Padova, Modena e Belluno – dimostrando una passione sconfinata per il calcio. Prese le redini del Milan in un momento di forte difficoltà, acquistandolo da Felice Colombo pochi mesi dopo il ritorno in Serie A, seguito allo scandalo del Totonero. Subentrato alla presidenza il 19 gennaio 1982, esordì con una scelta decisa: l’esonero di Gigi Radice e la promozione in panchina di Italo Galbiati. Ma la stagione terminò con una nuova retrocessione in Serie B.
L’anno seguente, con Ilario Castagner alla guida tecnica, il Milan tornò subito nella massima serie, anche se la ripresa fu lenta: l’ottavo posto in classifica fu comunque il preludio al ritorno di Nils Liedholm, che riportò i rossoneri in Europa con la qualificazione in
Il percorso di Farina alla guida del Milan si concluse in un contesto sempre più complesso sul piano economico. Nel gennaio del 1986, oppresso da gravi difficoltà finanziarie, si dimise da presidente lasciando il timone a Rosario Lo Verde. Due mesi dopo, l’acquisizione del club da parte di Silvio Berlusconi avrebbe dato inizio all’epoca più gloriosa della storia rossonera.
Con Giuseppe Farina se ne va un protagonista del calcio italiano degli anni '70 e '80, un dirigente che ha vissuto il pallone con passione, tra trionfi, sfide e momenti difficili.