La straordinaria vittoria di Hannah Hampton: trionfo oltre i limiti

La straordinaria vittoria di Hannah Hampton: trionfo oltre i limiti

Dalla lotta contro lo strabismo agli Europei: la storia ispiratrice della portiera inglese

L'Europeo femminile di calcio ha sempre regalato emozioni e talento, ma quest'anno una storia ha catturato l'attenzione di appassionati e addetti ai lavori: quella di Hannah Hampton, portiere delle Leonesse inglesi. Con una traiettoria professionale segnata da sfide personali uniche, Hannah è diventata il simbolo di come determinazione e resilienza possano superare ostacoli apparentemente insormontabili. La sua storia si intreccia con la recente e brillante performance all'Europeo, dove è stata protagonista di una delle reti più spettacolari di questa competizione.

Il gol in questione è nato durante la partita tra Inghilterra e Olanda. È iniziato con un'imponente azione di Hannah che, dal suo ruolo di portiere, lancia un lungo passaggio di sessanta metri in avanti. La palla arriva a Russo, che con un abile appoggio serve Lauren, la quale conclude con un tiro magnifico da fuori area. Questo gol ha non solo spalancato le porte a una vittoria lampante delle Leonesse per 4-0, ma ha anche sottolineato il talento nascosto di una giocatrice che, nonostante una diagnosi di strabismo e problemi di percezione della profondità, ha sfidato ogni pronostico.

«Come può giocare in porta una ragazza affetta da tali problematiche?», le hanno chiesto. «Non lo so, ma funziona», ha risposto semplicemente Hannah. Fin da piccolissima, il pallone era la sua passione, anche quando i medici le avevano detto che la carriera sportiva non sarebbe mai stata fattibile. «Spiegavano ai miei genitori che non avrei mai potuto percepire la palla in arrivo, sarebbe stato pericoloso», racconta. Tuttavia, il suo sogno non si è mai affievolito, e con il sostegno familiare, si è sottoposta a diverse operazioni per correggere i suoi problemi visivi, nessuna delle quali si è rivelata risolutiva.

Un momento decisivo è arrivato all'età di cinque anni, durante un viaggio della famiglia Hampton in Spagna. In quel periodo, un osservatore argentino del Villarreal, Fabio Fuentes, riconobbe il suo potenziale nonostante le difficoltà visive e consigliò un provino. Questa opportunità divenne realtà anni dopo con lo Stoke City, dove le sue capacità vennero finalmente notate. «In Spagna, mi ha colpito il modo in cui i giocatori sono entrambi utilizzati, così ho deciso di seguire quella filosofia», spiega Hannah, che ora non esita a usare i piedi o uscire dall'area quando necessario.

Fuori dal campo, le difficoltà visive rimangono una sfida: non riesce a versare un bicchiere d'acqua senza tenere entrambe le mani stabili, ma una volta in partita, sembra riuscire a mettere da parte i limiti fisici grazie a un meccanismo di compensazione unico. Matt Pyzdrowski, ex portiere e attualmente allenatore, rimase sbalordito dalla capacità di Hannah di leggere le traiettorie della palla a modo suo, sfruttando la meraviglia del corpo umano nella sua adattabilità. Spesso si fa riferimento all'ex leggendario portiere inglese Gordon Banks, che dopo un incidente stradale perse la visione di un occhio ma continuò a giocare finché le circostanze lo permisero.

Negli ultimi anni, Hannah ha affinato le sue tecniche, adattando il suo modo di muoversi per compensare le difficoltà, come ha raccontato in un podcast del dicembre 2021 dopo il trasferimento all’Aston Villa. «Se avessi ascoltato solo i medici, non avrei mai potuto seguire il mio sogno di giocare a calcio», dichiara convinta. La sua ascesa dal parco giochi a Villarreal fino ai palcoscenici europei con la Nazionale inglese sottolinea la determinazione instancabile che le ha permesso di vincere l'Europeo nel 2022. Ora, con il ricordo delle dita rotte e delle sfide superate, Hannah continua a brillare, un esempio ispiratore di come i sogni possano diventare realtà, nonostante qualsiasi avversità.

Pubblicato Mercoledì, 16 Luglio 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 16 Luglio 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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