Clima di terrore a Nizza dopo la sesta sconfitta consecutiva della squadra. Al rientro dalla trasferta persa per 3-1 contro il Lorient, un gruppo di circa 400 ultras ha atteso i giocatori al centro sportivo, scatenando una violenta aggressione. L'episodio, avvenuto nella notte di domenica 1 Dicembre 2025, ha visto come principali bersagli l'ex giocatore dell'Atalanta e del Sassuolo, Jérémie Boga, e Tarem Moffi, colpiti con calci, pugni, insulti a sfondo razziale e sputi.
La situazione è degenerata rapidamente. Inizialmente, due tifosi erano saliti a bordo del pullman della squadra per esprimere il loro disappunto per il rendimento negativo. Tuttavia, la situazione è precipitata quando i giocatori sono scesi dal veicolo, finendo in balia della furia degli ultras. Anche lo staff tecnico, incluso il direttore sportivo Florian Maurice, ha subito la stessa sorte, venendo preso di mira dai tifosi infuriati.
A seguito dell'aggressione, Boga e Moffi hanno sporto denuncia e non si sono presentati all'allenamento odierno, ricevendo una prognosi di cinque giorni a causa delle lesioni riportate. Il club ha espresso una ferma condanna per l'accaduto. In una nota ufficiale, l'OGC Nice ha dichiarato: "Domenica, al ritorno da Lorient, il gruppo squadra è stato accolto davanti al Centro di Formazione e Sviluppo da un folto gruppo di tifosi. Il club comprende la frustrazione generata dal susseguirsi di prestazioni scadenti e di risultati lontani dai suoi valori. Tuttavia, gli incidenti verificatisi durante questo raduno sono inaccettabili. Diversi membri del club sono stati presi di mira. L'OGC Nice offre loro il suo pieno sostegno e condanna questi atti con la massima fermezza".
La vicenda di Nizza è un campanello d'allarme sulla crescente tensione nel mondo del calcio, dove la passione dei tifosi può sfociare in atti di violenza inaccettabili. Le autorità competenti sono chiamate a intervenire per garantire la sicurezza dei giocatori e di tutto il personale coinvolto, assicurando che episodi simili non si ripetano in futuro. La condanna unanime del mondo del calcio è fondamentale per isolare i violenti e riaffermare i valori positivi dello sport.
Questo episodio solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza negli stadi e nei centri sportivi, nonché sulla necessità di promuovere un dialogo costruttivo tra tifosi, società e giocatori. La frustrazione dei tifosi per i risultati negativi non può giustificare in alcun modo atti di violenza e intimidazione. È necessario un impegno congiunto per creare un ambiente calcistico più civile e rispettoso, dove la passione per lo sport non si trasformi in odio e violenza. Le indagini sono in corso per identificare i responsabili dell'aggressione e assicurarli alla giustizia.
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