Il caso riguarda un complesso sistema di scommesse illegali e riciclaggio di denaro, emerso a partire dal 2021 e gestito da Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, con un valore stimato di un milione e 553 mila euro.
L'indagine, condotta dalla Procura di Milano e guidata dalla Gip Lidia Castellucci, vede coinvolti 12 calciatori di Serie A, un ex arbitro e una gioielleria di Milano, Elysium Group srl, gestita da Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini.
I calciatori, tra cui Alessandro Florenzi del Milan, Nicolò Zaniolo (ora alla Fiorentina), Mattia Perin e Weston McKennie della Juventus, insieme ad altri noti giocatori come Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, e ancora, sono iscritti nel registro degli indagati.
Rischio Mondiale
La loro condotta potrebbe portare a sanzioni severe, quali squalifiche e perdita di possibilità di partecipare al Mondiale, a causa del coinvolgimento in attività illecite. Sono accusati di aver violato l'articolo 4 della legge 401 del 1989, che prevede pene come l'arresto fino a 3 mesi o un'ammenda, riducibile con l'obblazione. Le operazioni legate a queste scommesse avvenivano su diverse piattaforme ora inattive, come Betsport22.com e Swapbet365.eu.
Come veniva gestito il denaro
Il denaro veniva gestito attraverso metodi come consegne di contanti in hotel, ricariche su carte Postepay intestate a prestanome, e transazioni tramite un conto di Revolut regolamentato dalla Banca di Lituania. Un ulteriore canale di riciclaggio era la gioielleria, che simulava vendite di orologi Rolex, mai consegnati fisicamente, per giustificare bonifici destinati a coprire debiti di gioco. Sul piano sportivo, il procuratore federale Giuseppe Chinè ha richiesto i documenti dalla Procura di Milano per avviare le indagini sportive, che potrebbero portare a squalifiche di almeno tre anni e multe non inferiori a 25 mila euro per i calciatori coinvolti.
Inoltre, la questione dell'omessa denuncia resta aperta: giocatori che fossero a conoscenza delle scommesse e non avessero informato potrebbero affrontare ulteriori sanzioni.
Nel contesto di questo scandalo, Nicolò Fagioli ha testimoniato di aver scommesso regolarmente su diverse discipline sportive e ha condiviso di aver interrotto tali attività dopo il sequestro del suo telefono, contenente prove compromettenti. A seguito delle vicende, Fagioli e Sandro Tonali hanno già subito periodi di squalifica e programmi di recupero. Tuttavia, potrebbero essere esposti a nuove sanzioni se emergessero ulteriori dettagli.
Fonte: open.online