OpenAI, sotto la guida di Sam Altman, ha compiuto un passo cruciale verso il futuro dell'intelligenza artificiale con l'acquisizione strategica della startup io. Questa operazione, valutata quasi 6,5 miliardi di dollari interamente in azioni, rappresenta l'investimento più significativo nella storia dell'azienda. L'accordo segna ufficialmente l'ingresso di OpenAI nel mondo dell'hardware AI, con l'ambizioso obiettivo di creare dispositivi rivoluzionari che possano ridefinire l'esperienza informatica globale.
Fondata appena un anno fa, la startup io ha rapidamente attirato talenti d’eccezione, riunendo un team di veterani provenienti dalla Apple, tra cui il celebre designer Jony Ive, insieme a personalità come Evans Hankey, Tang Tan e Scott Cannon. Le menti brillanti dietro alcuni dei prodotti più iconici di Apple, come l’iPhone, l’iPad e l’Apple Watch, ora porteranno la loro esperienza nella neonata divisione hardware di OpenAI, con base nel quartiere di Jackson Square a San Francisco.
All'origine di questa collaborazione non vi è solo il desiderio di creare nuovi dispositivi fisici. Infatti, il legame tra Altman e Ive è nato attorno a una visione condivisa su come migliorare l'interazione umana con l'AI. Entrambi sono concordi nel ritenere che le attuali modalità di interazione siano ancora primitive e che il vero cambiamento risieda nella creazione di interfacce più intuitive ed efficaci. I dialoghi iniziali si sono concentrati non sui devices, ma sulla possibilità di migliorare piattaforme come ChatGPT, partendo da considerazioni di design più che da questioni tecnologiche.
Due anni fa, il collettivo creativo LoveFrom, fondato dallo stesso Jony Ive, iniziò a collaborare discretamente con Altman e OpenAI. Secondo quanto riportato da un post ufficiale, questa collaborazione si è subito rivelata fruttuosa, crescendo rapidamente in ambizioni e progetti. Le idee proposte erano non solo rilevanti e utili, ma infondevano anche un senso di ottimismo, ricordando un’epoca in cui il progresso tecnologico veniva celebrato per le sue capacità di migliorare la vita delle persone.
L’ambizione della partnership si concretizzerà con lo sviluppo di una serie di dispositivi AI, con il primo prodotto atteso per il 2026. Sebbene i dettagli sul dispositivo rimangano avvolti nel mistero, le dichiarazioni di Ive suggeriscono che i progetti esistenti nel settore, come Humane Ai Pin e Rabbit r1, siano insufficienti e non innovativi. Per Ive, il mercato è pronto per soluzioni completamente nuove.
Per Jony Ive, tornare alla tecnologia di consumo rappresenta una nuova entusiasmante avventura. Lasciata Apple nel 2019, Ive ha dichiarato che tutto ciò che ha appreso in trent’anni culmina in questo momento, esprimendo gratitudine per l'opportunità di essere parte di una missione così significativa. LoveFrom continuerà a svolgere un ruolo importante nel design, mantenendo la sua indipendenza ma focalizzandosi sull'intera gamma di prodotti OpenAI, software incluso.
L’acquisizione di io include un esborso di 5 miliardi in equity con un'ulteriore partecipazione di 1,5 miliardi acquisita entro il quarto trimestre del 2024. Stando a Bloomberg, questa quota rappresenta circa il 23% del capitale di io, precedentemente già parzialmente detenuto da OpenAI. L’operazione è soggetta all’approvazione regolatoria, attesa entro l’estate.
La direzione dell'unità hardware di OpenAI verrà assunta da Peter Welinder, vicepresidente di prodotto, mentre Fidji Simo, CEO di Instacart, è stata recentemente nominata alla guida della divisione applicazioni di OpenAI. Questa mossa strategica coincide con un momento di riorganizzazione interna, rappresentando un significativo potenziamento della struttura aziendale.
Nell’ambito AI, questo rappresenta una sfida diretta a Apple, accusata di essere in ritardo rispetto ai concorrenti. La piattaforma Apple Intelligence, lanciata nel 2024, non ha impressionato molti analisti e appassionati per il suo utilizzo parziale di tecnologie come ChatGPT. Altman e Ive sono determinati a ridefinire le aspettative dell’industria, con Altman che ha dichiarato che Steve Jobs sarebbe orgoglioso di questo nuovo percorso. Pur senza intendere dichiarare il declino dello smartphone, Altman e Ive si dicono profondamente convinti che la connessione tra uomini e AI passerà inevitabilmente attraverso nuove tipologie di dispositivi e interfacce.