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Flavio Cobolli, uno degli eroi dell'ultima, storica Coppa Davis vinta dall'Italia, ha condiviso importanti rivelazioni in una recente intervista, spaziando dagli allenamenti con Carlos Alcaraz, numero 1 al mondo, alle sue ambizioni per il futuro nel circuito ATP. Il tennista romano ha descritto l'esperienza di allenarsi con Alcaraz come un'opportunità unica di apprendimento accelerato: “Quando fai due ore di allenamento con un tennista giochi per due ore, ma quando le fai con Alcaraz sembrano solo 20 minuti. Lui mi sta dando tanti consigli e anche se non li dice apertamente alcuni, io apprendo comunque”. Questa affermazione sottolinea non solo l'intensità degli allenamenti con un campione del calibro di Alcaraz, ma anche la capacità di Cobolli di assorbire i segreti del mestiere semplicemente osservando e partecipando.
Nonostante l'entusiasmo e la determinazione, Cobolli ha dimostrato anche un notevoleRealismo riguardo al suo livello attuale rispetto a quello di Jannik Sinner, il giocatore di punta del tennis italiano: “Bisogna essere anche un po’ realisti nella vita, uno ci prova e lavora tutti i giorni per arrivare dove lui ma riconosco che Jannik è in questo momento molto lontano da me”. Questa consapevolezza, lungi dall'essere un freno, sembra piuttosto motivare Cobolli a lavorare ancora più duramente per colmare il divario.
Interrogato sugli aspetti del suo gioco che necessitano di miglioramento, Cobolli ha risposto con umiltà e apertura: “Posso migliorare ancora su tutto secondo il mio team, ci sono cose dove mi reputo molto forte ma in altre in effetti ci sono ancora grandi margini di miglioramento”. Questa volontà di auto-analisi e miglioramento continuo è un tratto distintivo dei grandi atleti.
La vittoria in Coppa Davis rimane un ricordo indelebile per Cobolli, che ha condiviso un aneddoto divertente: “Ho dato il trofeo a mio nonno ma dopo un po’ lui me l’ha restituito, a Roma lo fermavano tutti per strada e non ce la faceva più!”. Questo episodio testimonia l'impatto emotivo e popolare della vittoria, che ha portato gioia e orgoglio in tutto il paese.
Guardando al futuro, Cobolli ha espresso chiare ambizioni per la prossima stagione: “Sto maturando per gradi, senza fretta e senza strappi, come piace a me. La mia idea di dove vorrei arrivare ce l’ho chiara, nei top 10. Non so quando, non so bene come, ma a questo punto l’asticella va alzata. Per stare dietro a Jannik e ai top player sono chiamato a colmare le mie debolezze. La mia carriera finora è avanzata a piccoli passi”. L'obiettivo di entrare nella top 10 rappresenta una sfida ambiziosa, ma Cobolli sembra determinato a fare il possibile per raggiungerlo.
Il percorso di Flavio Cobolli, dalla vittoria in Coppa Davis agli allenamenti con Carlos Alcaraz, è una storia di impegno, talento e ambizione. Con il duro lavoro e la giusta guida, il tennista romano potrebbe presto diventare una figura di spicco nel panorama tennistico italiano e internazionale.
