Il mondo di Rainbow Six Siege è stato scosso da un evento senza precedenti. Il 29 Dicembre 2025, Ubisoft ha dovuto affrontare una crisi inattesa, spegnendo improvvisamente tutti i server del suo popolare sparatutto tattico. Questa decisione drastica è stata presa in seguito a un grave incidente di sicurezza che ha minacciato l'integrità dell'economia interna del gioco e la stabilità degli account dei giocatori.
La pagina ufficiale di Ubisoft sullo stato dei servizi ha confermato l'interruzione non pianificata per tutte le piattaforme, inclusi PC, PlayStation e Xbox. La situazione, emersa nelle prime ore di sabato, ha visto numerosi utenti segnalare anomalie inquietanti: conti azzerati, importi astronomici di R6 Credits (la valuta virtuale del gioco) e la comparsa improvvisa di oggetti cosmetici rari, incluse skin di armi normalmente difficilissime da ottenere. A complicare ulteriormente il quadro, alcuni giocatori hanno subito ban ingiustificati, mentre altri, precedentemente sospesi, hanno visto i loro account riattivati senza motivo.
La risposta di Ubisoft non si è fatta attendere. Attraverso un comunicato su X, la società ha riconosciuto l'esistenza di "un incidente attualmente in corso" e ha promesso di lavorare attivamente per risolverlo. Tuttavia, di fronte alla gravità della situazione, è stata presa la decisione più drastica: spegnere completamente i server per contenere i danni e prevenire ulteriori alterazioni dei dati. Nel frattempo, i social media e i forum specializzati sono stati inondati di video e screenshot che documentavano l'entità del problema, alimentando confusione e preoccupazione tra la community.
Nel tentativo di tranquillizzare i giocatori, Ubisoft ha chiarito che nessun account sarebbe stato penalizzato per aver speso crediti ottenuti in modo anomalo. Contemporaneamente, è stato annunciato l'avvio di un rollback completo, ovvero il ripristino dello stato dei profili e delle transazioni a partire dalle 6:00 del mattino, ora della costa est degli Stati Uniti. Questa misura, sebbene drastica, è stata considerata necessaria per riportare l'ecosistema del gioco a una condizione stabile e corretta.
L'operazione di rollback è stata confermata in un aggiornamento successivo, accompagnata da un avvertimento: il processo richiedeva estrema cautela. Ubisoft ha infatti sottolineato che sarebbero stati eseguiti test di controllo qualità approfonditi per garantire l'integrità degli account e l'efficacia delle modifiche. Al momento, non è stata fornita una tempistica precisa per il ritorno online dei server, lasciando i giocatori in attesa di ulteriori sviluppi. La priorità di Ubisoft è chiara: ripristinare la fiducia nella sicurezza e nella stabilità di Rainbow Six Siege, un obiettivo che richiederà tempo, impegno e trasparenza.
La vicenda di Rainbow Six Siege solleva interrogativi importanti sulla sicurezza dei giochi online e sulla vulnerabilità delle economie virtuali. Incidenti come questo evidenziano la necessità di misure di protezione più robuste e di una comunicazione tempestiva e trasparente da parte degli sviluppatori. I giocatori, dal canto loro, devono essere consapevoli dei rischi e adottare comportamenti responsabili per proteggere i propri account e i propri dati.
Mentre Ubisoft lavora per risolvere la crisi, la community di Rainbow Six Siege resta in attesa di un ritorno alla normalità. La speranza è che questo incidente possa servire da lezione per il futuro, portando a un rafforzamento della sicurezza e a una maggiore fiducia tra sviluppatori e giocatori.

