La competizione per accaparrarsi i migliori talenti nel settore dell'Intelligenza Artificiale (IA) è diventata così intensa che le aziende sono disposte a infrangere le regole consolidate pur di attirare e trattenere ingegneri e ricercatori di valore. Un esempio lampante arriva dagli Stati Uniti, dove colossi come OpenAI, la società dietro a ChatGPT, e xAI, la startup di Elon Musk, stanno rivedendo le loro politiche di incentivazione, in particolare per quanto riguarda i bonus azionari.
Storicamente, molte aziende tech imponevano un periodo di attesa, spesso di 12 mesi, prima che i nuovi assunti potessero beneficiare delle stock option, ovvero la possibilità di acquistare azioni della società a un prezzo prestabilito. Questa pratica, pensata per fidelizzare i dipendenti e scoraggiare cambi di lavoro repentini, sembra però superata nell'attuale contesto iper-competitivo.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, OpenAI ha deciso di dimezzare questo periodo, portandolo a soli 6 mesi. Una mossa audace, compiuta ad aprile, volta a rendere l'offerta più allettante per i potenziali candidati. xAI, sentendo la pressione della concorrenza, ha seguito l'esempio alla fine dell'estate, adottando una politica simile.
La posta in gioco è alta. OpenAI, nonostante operi in perdita, prevede di distribuire ai propri dipendenti azioni per un valore complessivo di 6 miliardi di dollari quest'anno, una cifra pari a circa la metà del suo fatturato previsto. Un investimento ingente, che però non è visto di buon occhio dagli investitori, desiderosi di maggiori dividendi, riacquisti di azioni proprie e, soprattutto, maggiori investimenti nella ricerca e sviluppo del business.
La situazione è ulteriormente complicata dalla concorrenza spietata di altre aziende, come Meta Platforms, guidata da Mark Zuckerberg, che in passato ha cercato di sottrarre figure chiave a OpenAI, offrendo bonus di ingresso considerevoli. Questo ha costretto OpenAI a reagire, aumentando a sua volta le retribuzioni e i benefit per i propri dipendenti.
Anche xAI ha dovuto affrontare sfide significative, tra cui la perdita di alcuni dirigenti e collaboratori, insoddisfatti dei ritmi di lavoro imposti da Elon Musk e preoccupati per la reputazione del marchio, compromessa dalle controverse posizioni politiche del suo fondatore. In questo scenario, l'accelerazione dei bonus azionari è diventata una leva fondamentale per attrarre nuovi talenti e risollevare l'immagine dell'azienda.
La decisione di OpenAI e xAI rappresenta un cambio di paradigma nel mondo delle startup tecnologiche. Abbandonare le tradizionali politiche di fidelizzazione in favore di incentivi più immediati e generosi potrebbe rivelarsi una strategia vincente per conquistare i migliori talenti e accelerare l'innovazione nel campo dell'Intelligenza Artificiale. Tuttavia, resta da vedere se questa politica sarà sostenibile nel lungo periodo e se non finirà per erodere i profitti e scontentare gli investitori. La guerra per i talenti nell'IA è appena iniziata, e le prossime mosse delle aziende saranno cruciali per determinare chi si aggiudicherà la leadership in questo settore in rapida evoluzione.
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