Una vera rivoluzione si profila all'orizzonte per gli utenti iPhone in Giappone. Con l'arrivo di iOS 26.2, previsto entro la fine del 2025, Apple aprirà le porte alla possibilità di sostituire Siri con altri assistenti vocali, come Gemini, Alexa o ChatGPT. Questa novità, emersa dalle righe di codice della beta 3 di iOS 26.2, potrebbe presto estendersi anche all'Europa, cambiando radicalmente il modo in cui interagiamo con i nostri dispositivi.
Fino ad oggi, la pressione prolungata del tasto laterale su iPhone attivava esclusivamente Siri, senza lasciare spazio ad alternative. Ma con iOS 26.2, gli utenti giapponesi potranno finalmente scegliere il loro assistente vocale preferito, assegnando l'attivazione tramite tasto laterale all'app desiderata. Le stringhe di codice scoperte nei framework privati di Siri non lasciano dubbi: il sistema operativo si sta preparando ad accogliere questa inedita opzione di selezione.
Tra le righe di codice, si leggono frasi eloquenti come 'Press and Hold to Speak is not available while the Side Button is assigned to %@', 'Side Button Settings' e 'Select Another Default Side Button App', che indicano chiaramente la volontà di Apple di offrire agli utenti la libertà di personalizzare l'assistente vocale predefinito. Inoltre, il sistema avviserà gli utenti nel caso in cui l'app selezionata non sia più idonea per il tasto laterale o non sia disponibile nella regione dell'utente.
Ma come funzionerà esattamente questa sostituzione? Secondo la documentazione per sviluppatori, tutto passerà attraverso il framework App Intents, che gli sviluppatori dovranno integrare nelle loro app per rendere immediatamente disponibili le funzioni vocali al lancio. Apple richiederà inoltre che l'assistente alternativo sia pronto all'uso non appena richiamato dal tasto laterale, garantendo un'esperienza utente fluida e immediata.
Tuttavia, è importante sottolineare che, almeno inizialmente, questa funzione sarà limitata al solo territorio giapponese. Per poterla utilizzare, non solo il Paese o la regione dell'Apple Account dovrà essere impostato su Giappone, ma anche la posizione fisica dell'utente dovrà risultare localizzata in Giappone. Una doppia condizione che esclude, almeno per il momento, l'utilizzo al di fuori del mercato previsto.
Ma perché questa scelta di Apple? La risposta va ricercata nel Mobile Software Competition Act, approvato in Giappone ad agosto, che impone ai gestori delle piattaforme di garantire alle app di terze parti l'accesso a funzioni core del sistema operativo, inclusi gli assistenti vocali. Le linee guida stabiliscono espressamente che i gestori delle piattaforme non possono favorire i propri servizi nelle interazioni a livello hardware o nell'accesso ai sistemi di assistenza virtuale. Le nuove disposizioni entreranno in vigore a dicembre 2025, ed è quindi logico che Apple stia introducendo la funzione con iOS 26.2.
Ma le implicazioni di questa decisione potrebbero andare ben oltre i confini del Giappone. Non è infatti da escludere che questa possibilità possa arrivare presto anche nell'Unione Europea, dove il Digital Markets Act (DMA) prevede obblighi di interoperabilità e consente di interpretare in senso estensivo il diritto degli utenti a modificare i servizi predefiniti del sistema operativo. Il DMA afferma infatti che i gatekeeper devono garantire agli sviluppatori l'accesso alle stesse funzionalità hardware e software disponibili per i servizi nativi e che gli utenti devono poter cambiare con facilità le impostazioni predefinite relative al sistema operativo, all'assistente virtuale e al browser utilizzati dal gatekeeper.
Se ciò accadesse, assisteremmo a una vera e propria rivoluzione nel mercato degli assistenti vocali, con Siri costretta a competere con alternative sempre più sofisticate e performanti. Un vantaggio per gli utenti, che avrebbero finalmente la possibilità di scegliere l'assistente vocale più adatto alle proprie esigenze e preferenze.
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