Negli ultimi mesi, la questione del gioco d'azzardo illegale è diventata sempre più critica in Indonesia, dove una celebre influencer, Vena Varella Angeli Parinussa, è finita al centro di una controversia legale. Il processo, attualmente in corso nel tribunale distrettuale di Denpasar, ha suscitato ampio interesse pubblico e mediatico, concentrandosi sulle accuse che la vedrebbero responsabile di promuovere siti di gioco d'azzardo illegali tramite le sue popolari piattaforme social.
Secondo le indagini, tra febbraio e aprile, Vena avrebbe pubblicato storie su Instagram e TikTok contenenti collegamenti a piattaforme di gioco d'azzardo, ricevendo compensi che variavano dai 100.000 ai 300.000 rupie per post. In totale, le somme da lei incassate avrebbero superato i 4 milioni di rupie, pari a circa 280 dollari americani. La pubblica accusa sostiene che questa sua attività promozionale infranga la legge sulle transazioni elettroniche, un caposaldo normativo stabilito dalla legislazione indonesiana per contrastare la diffusione di pratiche illegali tramite il web.
La procuratoria ha richiesto una pena detentiva di 2,5 anni e una multa di 30 milioni di rupie (circa 1400 dollari), sottolineando come tale sentenza rappresenterebbe un forte deterrente contro la crescente tendenza del gambing illecito online. Nel valutare il caso, i giudici hanno però considerato anche alcuni fattori mitiganti, fra cui la cooperazione di Vena con le autorità, la mancanza di precedenti penali e, non meno importante, il suo riconoscimento di colpevolezza.
Dal canto suo, l'avvocato difensore ha spiegato che Vena avrebbe agito su commissione di intermediari e che i guadagni derivanti da queste attività pubblicitarie sarebbero stati utilizzati per coprire necessità quotidiane. La difesa è infatti concentrata a dimostrare come l'accusata non rappresenti un rischio per la società, augurandosi che la corte tenga in considerazione le sue motivazioni personali.
Questa vicenda mette in luce non solo il potere dei social media in Indonesia, ma anche i rischi associati all'utilizzo di tali piattaforme per scopi illeciti. Le autorità, negli ultimi anni, hanno incrementato gli sforzi per disciplinare il mondo digitale, cercando di bilanciare la libertà individuale con la necessità di tutelare i cittadini da pratiche fraudolente. Resta da vedere come la corte si pronuncerà, ma intanto la vicenda di Vena Varella Angeli Parinussa rappresenta un monito per tutte le personalità influenti del web.