La stretta di Pechino si fa sentire: i regolatori cinesi hanno vietato a ByteDance, la società madre di TikTok, di utilizzare i chip prodotti dalla statunitense Nvidia nei suoi nuovi centri di elaborazione dati. La notizia, riportata da Reuters citando fonti interne, si inserisce in una strategia governativa più ampia volta a ridurre la dipendenza del settore tecnologico cinese dalle soluzioni straniere, soprattutto nel contesto delle crescenti restrizioni imposte da Washington sull'esportazione di semiconduttori avanzati verso la Repubblica Popolare Cinese.
Nel 2025, ByteDance si era distinta come la società cinese con il maggior volume di acquisti di chip Nvidia, una mossa strategica per garantire la potenza di calcolo necessaria a supportare oltre un miliardo di utenti dei suoi servizi, anticipando possibili limitazioni da parte degli Stati Uniti. Tuttavia, nell'agosto dello stesso anno, le autorità cinesi hanno imposto alle aziende locali di interrompere l'inoltro di nuovi ordini per chip di intelligenza artificiale (AI) prodotti da Nvidia, spingendo attivamente verso l'adozione di processori di fabbricazione nazionale.
Un portavoce di Nvidia ha dichiarato a Reuters che "l'ambiente normativo non consente all'azienda di offrire una GPU competitiva per data center in Cina, lasciando questo mercato su larga scala in rapida crescita ai concorrenti stranieri". ByteDance non ha rilasciato commenti in risposta alle richieste dell'agenzia.
Parallelamente, il governo cinese ha esteso le proprie direttive, stabilendo che tutti i nuovi progetti di data center finanziati con fondi statali debbano utilizzare esclusivamente chip AI di produzione nazionale. Questa mossa riflette l'impegno della Cina a costruire un ecosistema tecnologico indipendente, sullo sfondo delle persistenti tensioni commerciali con Washington, nonostante un temporaneo allentamento della conflittualità.
Gli Stati Uniti avevano già limitato l'esportazione di chip avanzati Nvidia verso la Cina, consentendo la fornitura solo di versioni depotenziate, come l'H20. Nvidia aveva anche sviluppato un modello specifico per il mercato cinese, denominato RTX 6000D, ma la domanda si è rivelata così debole che diverse grandi aziende tecnologiche hanno rinunciato ad acquistarlo.
L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva dichiarato all'inizio di novembre, dopo i colloqui con il presidente cinese Xi Jinping, che Washington avrebbe "permesso alla Cina di collaborare con Nvidia, ma non per quanto riguarda i chip più avanzati". La situazione attuale evidenzia la crescente competizione tecnologica tra le due superpotenze e la determinazione della Cina a raggiungere l'autosufficienza nel settore dei semiconduttori, un elemento chiave per la sua crescita economica e la sua sicurezza nazionale. La decisione di bloccare l'uso dei chip Nvidia da parte di ByteDance rappresenta un ulteriore passo in questa direzione, con implicazioni significative per il futuro del panorama tecnologico globale.
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