Videogame, applicazioni e strumenti ludico-comprensivi sono considerati servizi a valore aggiunto essenziali per migliorare l’esperienza del paziente e promuovere l'uso prolungato della terapia.
Questa è l'essenza della proposta di legge "Disposizioni in materia di terapie digitali" (C. 1208 Loizzo), attualmente in esame nella commissione Affari sociali della Camera. Nella seduta del 2 ottobre, Simona Loizzo (Lega), relatrice del provvedimento, ha presentato il testo, composto da quattro articoli, mirato a regolare l’utilizzo di tecnologie che offrono interventi terapeutici attraverso software. La proposta, presentata il 7 giugno da Loizzo insieme a Riccardo Molinari, Giorgia Andreuzza, Davide Bergamini, Laura Cavandoli, Attilio Pierro e Gianpiero Zinzi, definisce le terapie digitali come interventi terapeutici mediati da software, progettati per prevenire, gestire o trattare disturbi medici, modificando il comportamento del paziente per migliorare i risultati clinici.
Gli articoli
L'articolo 1, comma 2, introduce il concetto di "principio attivo digitale" e "eccipienti digitali", dove il primo si riferisce all’algoritmo terapeutico e i secondi ai servizi ludico-compensativi come app, videogiochi e sistemi di ricompensa, utili per un'esperienza migliore e un uso prolungato della terapia. Il comma 3 stabilisce che i dispositivi medici digitali devono avere la marcatura CE, mentre il comma 4 elenca i settori di applicazione: malattie cardio-metaboliche, endocrinologia, neuroscienze, salute mentale, malattie respiratorie, riabilitazione e oncologia. In questi ambiti, la raccolta remota dei dati consente di monitorare i progressi terapeutici, promettendo una riduzione complessiva dei costi sanitari e sociali, contribuendo così alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 2 si concentra sulla valutazione delle terapie digitali, istituendo un Comitato di valutazione composto da dieci membri, incaricato di fornire orientamenti sulle terapie digitali per facilitarne l’inserimento nei livelli essenziali di assistenza (Lea). Con l'articolo 3 si propone la creazione di un Osservatorio permanente sulle terapie digitali presso l’Agenas, che monitorerà gli sviluppi scientifici e tecnologici, presentando annualmente un rapporto alle Camere. Infine, l'articolo 4 assegna all'Agenas il compito di identificare le terapie digitali da includere nei Lea, richiedendo che tali terapie siano state oggetto di almeno due studi clinici di alta qualità. Questo tema, sebbene nuovo in Parlamento, non è una novità per la scienza: in altri paesi, applicazioni e videogame sono già utilizzati in medicina.
In Italia, ci sono stati tentativi, come Brave Potions, un'app che riduce ansia e paura del vaccino attraverso il gioco, e Best Way, un progetto per l'individuazione precoce di disturbi di apprendimento tramite attività ludiche.
Il gaming offre potenzialità ancora in gran parte inesplorate, in grado di migliorare il benessere delle persone e, in alcuni casi, di tutelarne la salute. Esempi recenti includono "Codename
", un videogioco che insegna la rianimazione cardiopolmonare, e l’uso di controller di videogiochi per guidare robot chirurgici.
La tecnologia sta facendo progressi significativi, svelando nuove applicazioni per strumenti tradizionalmente considerati solo ludici.
Fonte: gioconews.it