La panchina della Juventus è al centro di intense speculazioni, con il nome di Luciano Spalletti che emerge come il più desiderato dalla dirigenza in caso di un eventuale addio di Igor Tudor. Nonostante non vi siano stati contatti diretti, la società bianconera ha esplorato la disponibilità dell'ex CT della Nazionale a trasferirsi a Torino. Tuttavia, è prematuro parlare di trattative concrete o accordi imminenti, poiché la Juventus auspica che Tudor possa risollevare le sorti della squadra. L'esonero del tecnico croato comporterebbe un onere finanziario significativo, dovendo corrispondere il suo stipendio e quello del suo staff fino al 2027, con un'opzione per un'ulteriore stagione. A ciò si aggiungono i 5 milioni netti a stagione da versare a Thiago Motta per quasi due anni, oltre agli emolumenti del suo staff, rendendo complessa la decisione di sollevare Tudor dall'incarico.
Al momento, la fiducia in Tudor è preservata, poiché tale situazione conviene a tutte le parti coinvolte. Tuttavia, le prossime partite, in particolare la trasferta a Madrid e la sfida contro la Lazio a Roma, potrebbero rivelarsi cruciali. Un risultato negativo in questi incontri comprometterebbe seriamente la posizione della Juventus in classifica Champions League e la allontanerebbe dalle prime posizioni in campionato. In tal caso, la crisi diventerebbe evidente, anche se l'addio di Tudor non sarebbe automatico. Secondo fonti giornalistiche, la società potrebbe attendere il derby con il Torino, previsto per sabato 8 novembre, per valutare attentamente la situazione, dopo aver disputato quattro partite di campionato e due di Champions League.
In sostanza, il destino di Tudor è strettamente legato ai risultati, come spesso accade nel mondo del calcio. Il tanto decantato "progetto" sembra essere svanito nel nulla, relegato a una mera espressione da conferenza stampa. L'auspicio è che Thiago Motta possa trovare una nuova squadra nel frattempo e, in caso di un crollo evidente, si procederebbe alla ricerca di una nuova guida tecnica. Proprio in quest'ottica, è stato effettuato un sondaggio indiretto per Luciano Spalletti, reduce dall'esperienza sulla panchina del Napoli campione d'Italia. Nonostante le dichiarazioni di sofferenza per la sua avventura partenopea e il desiderio di godersi la tranquillità della sua tenuta toscana, Spalletti è attratto dalla possibilità di tornare in pista e intraprendere una nuova sfida di prestigio.
La Juventus ha sperimentato diverse soluzioni dopo l'ultimo scudetto vinto con Maurizio Sarri, puntando su allenatori giovani e inesperti, figure considerate "sicure" ma che si sono rivelate tali solo in parte, e profili emergenti con approcci innovativi. Tuttavia, in oltre cinque anni, il club ha conquistato solamente due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Pertanto, la scelta di affidarsi a un tecnico esperto, con una lunga carriera in Serie A e un passato di successo, sembra essere la più logica. L'ostacolo principale è rappresentato dall'ingaggio di Spalletti, che potrebbe essere superato liberandosi di Thiago Motta. Un contratto simile a quello percepito con la Nazionale Italiana, ridotto per venire incontro alle esigenze della FIGC, non sarebbe sufficiente. Più realistico ipotizzare un accordo simile a quello con il Napoli, intorno ai sei milioni lordi più bonus, a cui aggiungere gli emolumenti del suo staff.
Qualora non si riuscisse a raggiungere un'intesa con Spalletti, l'alternativa più economica è rappresentata da Raffaele Palladino. L'ex tecnico del Monza, attualmente senza squadra dopo l'addio alla Fiorentina, non percepisce un ingaggio elevato, ha un passato da giocatore nella Juventus, propone idee moderne e possiede un'immagine in linea con il prestigio del club bianconero.