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L'idillio tra Joao Miranda e Luciano Spalletti non è mai sbocciato, e le recenti dichiarazioni dell'ex difensore brasiliano gettano una luce ancora più scura sul loro rapporto ai tempi dell'Inter. In una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Miranda, oggi 41enne, non ha risparmiato critiche al tecnico di Certaldo, definendolo un allenatore che "imponeva la paura" e lasciando intendere una scarsa considerazione sul piano umano.
"Avrei potuto fare di più? In generale penso di sì. Con Mancini, De Boer e Pioli ero titolare, poi è arrivato Spalletti. Uno che ha imposto la paura. Come allenatore niente da dire: un vincente. Ha riportato l’Inter in Champions League e ha gettato le basi per il futuro, ma come uomo… lasciamo stare", ha dichiarato Miranda, aggiungendo un carico di veleno al loro già noto rapporto conflittuale.
Secondo Miranda, Spalletti viveva "col terrore che qualcuno parlasse male di lui", un atteggiamento che avrebbe compromesso la sua gestione dello spogliatoio. "Se ci fa caso sono pochi i calciatori ad aver avuto buoni rapporti con lui", ha sottolineato il brasiliano, rivelando di aver avuto un diverbio con l'allenatore che ne avrebbe segnato il declino nella squadra nerazzurra. "Litigammo per questioni di campo. Non ama chi gli si mette contro e ha opinioni diverse. Dopo quel diverbio, successo nel mio ultimo anno all’Inter, ho iniziato a giocare sempre meno. Mi schierava una volta sì e un’altra no. Così è difficile entrare in condizione, soprattutto se ti ritrovi a giocare solo le partite importanti."
L'ex difensore ha poi toccato il tema della fascia di capitano tolta a Mauro Icardi, definendola una questione personale, pur riconoscendo la professionalità dell'attaccante argentino. "Robe personali. Lui è così: non credo pensi totalmente alla squadra. Quando ti prende di mira è finita. Comunque, nonostante ciò che diceva Wanda, Mauro è sempre stato professionale con noi. E quanto segnava... Un rimpianto? Non aver vinto un trofeo all'Inter".
Nonostante le critiche, Miranda ha speso parole di elogio per Lautaro Martinez, definendolo "uno dei cinque attaccanti migliori al mondo". Ha poi espresso un pronostico di pareggio per la sfida di Champions League tra Atletico Madrid e Inter, confessando un affetto particolare per i colchoneros, ma ribadendo il suo amore per l'Italia e i suoi "quattro anni magici" in nerazzurro.
Le dichiarazioni di Miranda riaprono vecchie ferite e sollevano interrogativi sulla gestione di Spalletti, un allenatore spesso descritto come accentratore e poco incline al dialogo. Resta da vedere se l'attuale Commissario Tecnico della Nazionale replicherà alle accuse, alimentando ulteriormente una polemica che promette di far discutere a lungo.
