L’ordinanza recentemente emanata dal Comune di Macerata sta generando un acceso dibattito pubblico in città, poiché riduce in modo significativo l’orario di chiusura obbligatoria per le sale slot e i locali con macchine da gioco.
Il Movimento 5 Stelle esprime una forte preoccupazione nei confronti di questa decisione, considerandola un “preoccupante passo indietro” nella lotta contro la ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco d’azzardo. Secondo i rappresentanti del Movimento, l’ordinanza firmata dal sindaco Sandro Parcaroli, che adegua la normativa comunale a quella regionale del 2023, risulta detrimentale per la comunità locale.
Cosa prevede il provvedimento
Il provvedimento prevede infatti una sostanziale riduzione del divieto di apertura delle sale da gioco, portando l’obbligo di chiusura da 8 a sole 4 ore al giorno. Questo cambiamento, secondo i pentastellati, aumenta il tempo a disposizione per il gioco d’azzardo e contrasta con gli sforzi precedentemente fatti per mitigare il problema della ludopatia, trascurando le gravi conseguenze sociali connesse a questo fenomeno.
L'avvertimento dei 5 Stelle
I rappresentanti del Movimento 5 Stelle avvertono: “Con questa decisione, Macerata potrebbe diventare più vulnerabile agli effetti devastanti del gioco d’azzardo. La diminuzione delle ore di chiusura obbligatoria annulla i progressi ottenuti finora.” Si riferiscono inoltre a un’ordinanza precedente del 2018, la quale stabiliva un limite di 8 ore di chiusura ed era considerata efficace nel contenere la ludopatia. I 5 Stelle sostengono che la nuova ordinanza sia stata influenzata dalle richieste della Sapar, l’associazione dei gestori di giochi legali di Stato, trascurando le opinioni di esperti del settore sanitario e sociale, come quelle espresse dal Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell’AST di Macerata. In questo contesto, evidenziano come un’amministrazione responsabile dovrebbe ascoltare le preoccupazioni di chi lavora nelle aree più vulnerabili, piuttosto che assecondare gli interessi economici di pochi.
Tale posizione trova alleati nel consigliere regionale del Partito Democratico, Romano Carancini, che definisce l’ordinanza “sconsiderata” e critica la maggioranza di destra per la mancanza di una chiara opposizione a questa scelta. Carancini sottolinea la necessità di una posizione unitaria contro le politiche che avvantaggiano il gioco patologico, evidenziando che è “inaccettabile che nessuno della maggioranza delle destre si alzi per marcare una distanza da questa decisione”, in un contesto in cui viene messo in discussione il principio di legalità.
Sebbene l’amministrazione di Parcaroli affermi che sarà possibile finanziare progetti di prevenzione e consapevolezza tramite specifici fondi, i critici rimangono scettici. “Non possono lavare l'anima del sindaco i pur apprezzabili progetti di prevenzione e consapevolezza eventualmente messi in campo”, afferma Carancini, insistendo sul fatto che il provvedimento compromette gli sforzi per contrastare la ludopatia. “Emettere un'ordinanza favorevole al gioco patologico significa, da un lato, delegittimare il lavoro fondamentale finora svolto e, dall’altro, distruggere rapidamente un percorso faticoso e graduale che necessita del sostegno delle istituzioni pubbliche”. Infine, Carancini avverte che i gruppi più vulnerabili, come i giovani e gli anziani, subiranno le conseguenze negative di questa regolamentazione.
Persone sensibili
Con la nuova normativa che consente il gioco durante tutto il pomeriggio, vengono eliminate le limitazioni precedenti che proteggevano maggiormente questi gruppi, esponendoli ad un rischio aumentato di dipendenza. “È inaccettabile che si permetta alle sale giochi di operare liberamente nelle ore in cui studenti e pensionati, spesso soli, sono più suscettibili a questa piaga sociale”, sostiene con fermezza.
Fonte: picchionews.it