A Macerata, le ore di stop per le sale scommesse e le slot machine sono state dimezzate, con un provvedimento firmato dal sindaco Sandro Parcaroli. Questa decisione segna un significativo cambiamento rispetto all'ordinanza emessa nel marzo del 2018 dal suo predecessore, Romano Carancini.
L'adeguamento è stato effettuato in conformità a una legge regionale del 2023, che stabilisce un limite massimo di sei ore di interruzione del gioco al giorno. Tuttavia, Parcaroli ha deciso di andare oltre, riducendo il periodo di limitazione a sole quattro ore, in contrasto con le otto ore previste dall'ordinanza precedente.
Misure significative
Il nuovo orario di divieto per il gioco introduce modifiche significative: attualmente, il divieto di giocare è in vigore dalle 7 alle 10 del mattino e dalle 15 alle 20 del pomeriggio. A partire dall'inizio di aprile, tale divieto sarà ristretto alle fasce orarie dalle 7 alle 9 del mattino e dalle 12 alle 14, orari che coincidono essenzialmente con l'entrata e l'uscita degli studenti dalle scuole. Questo cambiamento suscita preoccupazioni, specialmente in un momento in cui si discute ampiamente della lotta contro la ludopatia e si osservano restrizioni più severe al gioco d'azzardo in altre regioni.
L'ordinanza: cosa dice
Nell'ordinanza, il sindaco Parcaroli esprime l'intento di "indurre i giocatori patologici a una pausa forzata per tutelare il loro equilibrio psico-fisico e garantire un tempo obbligatorio da dedicare al riposo". Tuttavia, la riduzione dell'intervallo in cui il gioco è vietato appare contraddittoria rispetto a tale intento. La decisione di rimodulare gli orari è stata presa dopo un confronto con le associazioni di categoria, in particolare con la Sapar, che rappresenta a livello nazionale i gestori e costruttori degli apparecchi da gioco. La Sapar aveva proposto un’interruzione del funzionamento degli apparecchi dalle 5 alle 11 del mattino (o alternativamente dalle 6 alle 10) per assicurare la continuità nell'apertura delle sale e la funzionalità degli apparecchi stessi.
Questa proposta mirava anche a “prevenire il rischio di migrazione dell’utenza verso altre forme di gioco, anche illegali”, mantenendo così un controllo sulla situazione. Dopo l'incontro con i rappresentanti di Sapar, il Comune ha deciso di accogliere parzialmente le loro richieste, stabilendo l’orario di chiusura dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14. Durante queste fasce orarie, gli apparecchi devono rimanere spenti; le sanzioni per i trasgressori possono variare da duemila a dodicimila euro.
Da un censimento condotto dal Dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3, è emerso che attualmente esistono 230 concessioni per diverse tipologie di gioco dislocate in circa 150 esercizi pubblici, corrispondenti quasi a un esercizio ogni 270 abitanti e a due per chilometro quadrato. Questo contesto solleva interrogativi sul bilanciamento tra le esigenze di gioco, la salute pubblica e la regolamentazione del settore.
Fonte: ilrestodelcarlino.it