La proposta avanzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di vincolare una quota delle entrate derivanti dal gioco d'azzardo ai bilanci regionali ha sollevato un acceso dibattito politico. Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra (AVS), ha espresso forti preoccupazioni riguardo a questa iniziativa, definendola "pericolosa e potenzialmente controproducente".
Secondo Piccolotti, tale misura potrebbe rendere i bilanci regionali eccessivamente dipendenti dal settore del gioco d'azzardo, esponendoli a possibili ricatti da parte delle lobby del settore. Inoltre, la deputata teme che questo meccanismo possa disincentivare le Regioni a promuovere attivamente campagne di contrasto alla ludopatia e al gioco d'azzardo problematico. La ludopatia, riconosciuta come una vera e propria patologia, colpisce un numero significativo di persone in Italia, con gravi ripercussioni sociali ed economiche.
La posizione di Piccolotti si inserisce in un contesto più ampio di critica nei confronti delle politiche del Governo Meloni in materia di gioco d'azzardo. La parlamentare rossoverde accusa l'esecutivo di aver mostrato un atteggiamento favorevole verso le lobby del settore, ad esempio attraverso la ripresa della pubblicità dei siti di scommesse. Un passo indietro, secondo Piccolotti, nella lotta al gioco d'azzardo patologico, in un Paese dove si stima che un milione e mezzo di persone soffrano di problemi legati al gioco e dove i giovani appaiono particolarmente vulnerabili all'attrazione di giochi e scommesse online.
In contrapposizione a questa linea, AVS intende presentare proposte in sede di legge di bilancio volte a rafforzare il sostegno economico alle Regioni per l'implementazione di programmi di prevenzione e cura della ludopatia. L'obiettivo, sottolinea Piccolotti, è di rendere le Regioni autonome e capaci di contrastare efficacemente il fenomeno, anziché renderle dipendenti dalle entrate derivanti dal gioco d'azzardo.
Il dibattito sul rapporto tra Regioni e gioco d'azzardo si preannuncia quindi acceso, con posizioni divergenti tra chi vede nelle entrate del settore una risorsa utile per finanziare i bilanci regionali e chi, come Piccolotti, teme le conseguenze negative di una eccessiva dipendenza e di un possibile allentamento dell'impegno nella lotta alla ludopatia. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi di questa discussione e valutare attentamente l'impatto delle future scelte politiche sulla salute pubblica e sul benessere sociale.
La questione del gioco d'azzardo in Italia è complessa e multifattoriale, coinvolgendo aspetti economici, sociali e sanitari. Da un lato, il settore genera entrate significative per l'erario, dall'altro comporta costi elevati in termini di dipendenza, disagio sociale e criminalità. Trovare un equilibrio tra questi aspetti rappresenta una sfida cruciale per il legislatore e per la società nel suo complesso. Le proposte di AVS mirano a rafforzare la prevenzione e la cura della ludopatia, riconoscendo la necessità di tutelare i soggetti più vulnerabili e di promuovere un approccio responsabile al gioco d'azzardo.
Fonte e foto: Jamma.it
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