Slot machine, scontro legale: Comune di Carpi vince al Tar

Respinto il ricorso per danni economici di una sala giochi contro le limitazioni comunali sugli orari delle slot machines e videolottery

Slot machine, scontro legale: Comune di Carpi vince al Tar

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia Romagna ha riposto fine a una diatriba legale che vedeva di fronte una società di gestione di sale giochi e il comune di Carpi. La questione ruotava intorno a un'ordinanza comunale del 2020 che regolava gli orari di funzionamento delle slot machines e videolottery, misura adottata per contrastare fenomeni di gioco patologico. La società, che ha cercato di impugnare l'ordinanza sostenendo un danno economico cospicuo, non ha convinto i giudici del TAR.

I gestori della sala giochi hanno quantificato i presunti danni economici in 52 mila euro derivanti da mancati ricavi, oltre ad altri 50 mila euro per perdita di clientela e opportunità, cifra considerevole che la società attribuisce direttamente alla limitazione degli orari delle macchine da gioco. Il provvedimento comunale, in un primo momento, era stato criticato per eccesso di potere, ma il TAR ha sottolineato che la società non ha fornito prove convincenti né del danno subìto né del diretto collegamento con la decisione del comune.

In effetti, i giudici hanno osservato che la comparazione dei dati di incasso con quelli del 2019 non era appropriata, poiché non considerava le influenze dell'anno successivo, decisamente segnato dalla pandemia, restrizioni correlate, e dalle misure dirette al contenimento del contagio, come le regole sul green pass. I dati forniti dalla società non includevano, inoltre, confronti con altre realtà locali simili, il che avrebbe reso l'analisi del contesto economico più accurata.

Un altro fattore che ha giocato a sfavore della società è stato il controllo della Polizia Locale. Questo ha rivelato che, nonostante le limitazioni orarie ufficialmente in vigore, diverse macchine risultavano operative anche al di fuori di questi orari stabiliti, una rivelazione che ha ulteriormente indebolito la posizione dei ricorrenti.

I giudici hanno inoltre sottolineato che la società avrebbe potuto intraprendere azioni alternative, come la richiesta di sospensione cautelare dell’ordinanza, un’opzione legale che non è stata utilizzata e che poteva ridurre il presunto impatto economico negativo. In conclusione, la domanda di risarcimento danni è stata respinta e, a favore di un gesto di equilibrio, le spese del giudizio sono state compensate tra le parti.

Questa sentenza sottolinea la complessità delle dinamiche legate alla regolamentazione del gioco d'azzardo e la necessità per le aziende di fornire prove robuste quando si oppongono a provvedimenti amministrativi. Inoltre, evidenzia l'importanza di considerare il contesto globale e le influenze esterne, come le crisi sanitarie, quando si valutano i cambiamenti economici.

Pubblicato Martedì, 16 Settembre 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 16 Settembre 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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