La Questura di Terni ha disposto la sospensione per quindici giorni della licenza di una sala giochi situata a Maratta, a seguito di una violenta lite scoppiata tra un cliente e il titolare del locale. Il provvedimento, firmato dal questore Michele Abenante, è stato emesso dopo un intervento congiunto della squadra volante e della squadra mobile, chiamate a sedare lo scontro fisico avvenuto nei giorni scorsi.
Secondo le ricostruzioni, la disputa sarebbe nata da una richiesta di prestito avanzata dal cliente per poter continuare a giocare alle videolottery. Le indagini hanno rivelato che il gestore della sala, con la complicità di un suo dipendente, aveva ripetutamente concesso somme di denaro allo stesso avventore, un assiduo frequentatore del locale, incentivandolo a proseguire nel gioco d'azzardo. Tale pratica, oltre a violare le normative vigenti, è stata ritenuta particolarmente grave in quanto potenzialmente idonea a favorire fenomeni di dipendenza e indebitamento.
La Questura di Terni, in una nota ufficiale, ha espresso la propria preoccupazione per l'accaduto, sottolineando come l'episodio si sia verificato in un luogo pubblico e alla presenza di numerose persone, rappresentando un concreto rischio per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Si tratta di un comportamento contrario ai principi morali e di correttezza che devono ispirare la gestione di esercizi di questo tipo – si legge nella nota – in quanto idoneo a favorire il gioco irresponsabile e l’indebitamento dei giocatori".
Il questore Abenante, al fine di prevenire il ripetersi di episodi analoghi, ha quindi disposto la sospensione immediata della licenza per quindici giorni, a partire dalla notifica al gestore. La misura, spiegano fonti della polizia, ha una duplice finalità: cautelare, per evitare che la situazione possa degenerare ulteriormente, e preventiva, per ristabilire condizioni di sicurezza e legalità nel settore del gioco pubblico. Questo genere di attività di controllo e repressione rientra in un piano più ampio di contrasto al gioco d'azzardo patologico e alla criminalità ad esso connessa, che vede impegnate le forze dell'ordine su tutto il territorio nazionale.
Episodi come questo mettono in luce la vulnerabilità di alcune categorie di giocatori e la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di controlli più stringenti da parte delle autorità competenti. Il gioco d'azzardo, se non gestito in modo responsabile, può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone e delle loro famiglie, portando a problemi di salute mentale, difficoltà economiche e isolamento sociale.
La sospensione della licenza rappresenta un segnale forte da parte della Questura di Terni, che intende contrastare con fermezza ogni forma di illegalità e di sfruttamento della vulnerabilità dei giocatori. Resta ora da vedere se questa misura sarà sufficiente a dissuadere il gestore della sala giochi da comportamenti simili in futuro e se altre attività di controllo verranno messe in atto per garantire la sicurezza e la legalità nel settore del gioco pubblico a Terni e in altre città.
Il caso di Terni solleva interrogativi più ampi sul ruolo delle sale giochi e sulla loro responsabilità sociale. È necessario che questi esercizi commerciali si dotino di strumenti e procedure idonee a prevenire e contrastare il gioco d'azzardo patologico, offrendo ai propri clienti un ambiente sicuro e controllato. Inoltre, è fondamentale che le autorità competenti intensifichino i controlli e le sanzioni nei confronti di chi viola le normative vigenti, tutelando in questo modo la salute e il benessere dei cittadini.