Paesi Bassi: Gioco online senza licenza, la Corte Suprema stoppa i rimborsi

L'Avvocato Generale della Corte Suprema olandese si esprime contro la restituzione delle perdite ai giocatori di piattaforme non autorizzate. Una svolta nel settore del gambling online

Paesi Bassi: Gioco online senza licenza, la Corte Suprema stoppa i rimborsi

La Corte Suprema dei Paesi Bassi è intervenuta su una questione spinosa riguardante il gioco d'azzardo online, esprimendosi contro la possibilità di rimborsare i giocatori che hanno subito perdite su piattaforme non autorizzate. La decisione fa seguito alle conclusioni presentate dall'Avvocato Generale Lindenbergh, il quale ha analizzato approfonditamente due cause in cui i tribunali di Amsterdam e dell’Olanda Settentrionale avevano richiesto un parere sulla validità dei contratti di gioco stipulati con operatori sprovvisti di licenza.

Il dibattito è nato in seguito alle numerose azioni legali intraprese da giocatori che chiedevano la restituzione delle somme perse su siti web di gambling operanti senza la necessaria autorizzazione olandese. I giocatori sostenevano che tali contratti fossero da considerarsi nulli, aprendo la strada alla restituzione del denaro versato. Tuttavia, l'Avvocato Generale Lindenbergh ha espresso parere contrario, affermando che la mancanza di licenza da parte dell'operatore non invalida automaticamente i contratti di gioco online. Di conseguenza, non sussisterebbe il diritto al rimborso delle perdite subite.

La cornice normativa di riferimento è la Legge sui giochi d’azzardo, che vieta l’offerta di giochi senza la preventiva autorizzazione. Prima dell'apertura regolamentata del mercato digitale, avvenuta il 1° aprile 2021 con l'entrata in vigore della normativa sui giochi a distanza, era impossibile ottenere una licenza per il gioco online nei Paesi Bassi. La possibilità di richiederla è diventata concreta solo nell'ottobre dello stesso anno. Nonostante ciò, i cittadini olandesi partecipavano attivamente a giochi online già da diversi anni, un elemento chiave su cui si fondano le richieste di rimborso avanzate dai giocatori.

La legge, tuttavia, non specifica esplicitamente se la mancanza di autorizzazione da parte dell'operatore influisca sulla validità del contratto di gioco. Questa ambiguità ha portato a decisioni divergenti nei tribunali, spingendo due di essi a interpellare la Corte Suprema con una serie di domande pregiudiziali. Questi quesiti miravano a chiarire se i contratti di gioco stipulati online con operatori privi di licenza fossero validi e, in caso di invalidità, quali sarebbero state le conseguenze sul piano civile.

L'Avvocato Generale ha sottolineato che, analizzando la legge, la sua storia e le finalità complessive della normativa, non emerge la volontà del legislatore di vietare la stipula del contratto di gioco in sé. Il divieto riguarda esclusivamente l'offerta del gioco senza licenza, non la partecipazione del giocatore o la validità del contratto. Non vi sono indizi, secondo l'Avvocato Generale, che la normativa intendesse colpire con la nullità i contratti conclusi senza autorizzazione. Il legislatore ha preferito intervenire sul piano amministrativo e penale, senza attribuire conseguenze civili così drastiche. Inoltre, ha escluso che ragioni di ordine pubblico o di tutela del buon costume impongano di considerare questi contratti radicalmente nulli.

Un ulteriore elemento considerato è che per molti anni il gioco online è stato praticato su larga scala senza che il legislatore o le autorità di vigilanza abbiano mai ipotizzato la nullità dei contratti. Il lungo processo di regolamentazione del settore non ha mai suggerito che tali contratti potessero essere considerati inesistenti. La politica di controllo ha sempre richiamato la responsabilità individuale dei giocatori, rendendo poco ragionevole, secondo l'Avvocato Generale, riconoscere automaticamente un diritto alla restituzione delle perdite.

La decisione finale della Corte Suprema è attesa con grande interesse, anche se non è ancora stata comunicata una data precisa. Pur non essendo vincolanti, le conclusioni dell'Avvocato Generale rappresentano un'analisi autorevole che potrebbe influenzare la decisione della Corte. L'ufficio della Procura Generale della Corte Suprema, organo autonomo e indipendente, assiste i giudici con pareri giuridici pubblicati sul portale ufficiale della giustizia olandese.

Questa presa di posizione nei Paesi Bassi potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama europeo del gioco online, aprendo un dibattito sulla responsabilità dei giocatori e sulla validità dei contratti stipulati con operatori non autorizzati. Resta da vedere se altri paesi seguiranno l'esempio o adotteranno un approccio diverso.

Pubblicato Lunedì, 01 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 01 Dicembre 2025

Marco P.

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