Padova
è stata recentemente teatro di un episodio di violenza giovanile che ha sollevato non poche preoccupazioni tra i residenti e le autorità locali. Nei pressi della stazione ferroviaria, in un tranquillo mercoledì mattina, un gruppo di giovanissime, tutte intorno ai tredici anni, ha creato scompiglio all'interno di un bar. Il motivo? La proprietaria del locale, una donna cinquantenne di origine cinese, si è rifiutata di consentire loro di giocare alle
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, poiché evidentemente troppo giovani per tale attività. Una decisione che le è costata caro: la proprietaria è stata infatti aggredita con inusitata violenza dalle ragazze.
Il gruppo, definito successivamente come una
baby gang
, era composto da quattro giovanissime. L'episodio, avvenuto il 3 settembre, ha visto un'escalation rapida di violenza, con una delle ragazze, di origine albanese, che ha insistito per giocare alle macchinette e, di fronte al rifiuto, ha colpito la proprietaria alla testa con il suo cellulare. Alcuni passanti, notando la scena, hanno immediatamente allertato la polizia, la quale è giunta sul posto in breve tempo.
Grazie alle telecamere di videosorveglianza, gli agenti sono riusciti a identificare due delle quattro ragazze coinvolte. In particolare, la ragazza di origini albanesi, che avrebbe iniziato la colluttazione, è risultata essere già nota alle autorità. Da marzo a oggi, è stata segnalata in almeno altre quattro occasioni per episodi simili di violenza in gruppo, spesso con l'obiettivo di compiere rapine.
La vicenda si è complicata ulteriormente con il coinvolgimento di un'altra minore, una quindicenne di origine marocchina, conosciuta dalla Questura di Padova per il suo comportamento recidivo. Ad agosto, la giovane era già stata indagata per molestie e disturbo, sempre in compagnia di altre minorenni, e le era stato imposto un daspo urbano, vietando la sua presenza nei locali pubblici nei pressi di Piazzale Stazione e nelle aree limitrofe. Tuttavia, nonostante il divieto, la quindicenne è tornata in zona per partecipare all'aggressione.
Gli eventi accaduti a Padova pongono in risalto il crescente problema della delinquenza minorile, sollevando questioni su come affrontare tali comportamenti in fasce di età così giovani. Le autorità si trovano ora a gestire un fenomeno preoccupante che necessita di interventi mirati, tra cui un potenziale rafforzamento delle misure di sicurezza e prevenzione, una maggiore attenzione alle dinamiche familiari e sociali delle minorenni coinvolte, e un coordinamento più efficace tra le istituzioni per garantire che episodi simili non si ripetano.
