La querelle tra il Barcellona e la Federazione Spagnola si infiamma ulteriormente, con Lamine Yamal al centro di una nuova disputa. Stavolta, il pomo della discordia sarebbe un esame medico non autorizzato a cui il giovane talento blaugrana si sarebbe sottoposto, portando alla sua esclusione dalle partite della Roja contro Georgia e Turchia. Ripercorriamo gli eventi.
Tutto è iniziato durante la prima sosta internazionale della stagione, quando Yamal è rientrato a Barcellona infortunato, costringendolo a saltare diverse partite con il club catalano. Questo aveva già scatenato le ire dell'allenatore Flick, che aveva dichiarato: "È tornato da noi già mezzo infortunato. Gli hanno somministrato antidolorifici e ha giocato 73 e 79 minuti (contro Bulgaria e Turchia). Tra una partita e l'altra, non si è allenato. Questo non significa prendersi cura dei propri giocatori".
Le tensioni sono culminate con l'esclusione di Yamal, sempre a causa dello stesso infortunio, durante la sosta di ottobre. Sembrava che questa pausa potesse segnare il suo ritorno in nazionale, ma un duro comunicato della Federazione Spagnola ha smentito le aspettative: "I Servizi Medici della RFEF desiderano esprimere stupore e disappunto dopo aver appreso alle ore 13:47 di lunedì 10 novembre, giorno dell'inizio del ritiro ufficiale con la Nazionale, che il giocatore Lamine Yamal era stato sottoposto quella stessa mattina a una procedura invasiva di radiofrequenza per il trattamento dei suoi disturbi al pube. Tale procedura è stata eseguita senza previa comunicazione allo staff medico della Nazionale, che ne è venuto a conoscenza solo attraverso un referto ricevuto alle 22:40 di ieri sera, in cui si raccomanda un riposo di 7-10 giorni. Di fronte a questa situazione, e dando la priorità in ogni momento alla salute, alla sicurezza e al benessere del giocatore, la Real Federación Española de Fútbol ha deciso di esonerare l'atleta dalla presente convocazione. Confidiamo in un suo favorevole decorso e gli auguriamo una pronta e completa guarigione".
Il commissario tecnico della Spagna, Luis De La Fuente, ha espresso il suo sconcerto: "Sono scioccato: non ho mai visto nulla del genere nel calcio e non penso che sia normale... Non sai nulla (riferendosi agli accertamenti effettuati da Yamal), non ti avvisano e poi all’improvviso vieni a sapere certe cose..."
La situazione solleva interrogativi sulla comunicazione e la coordinazione tra club e nazionale nella gestione degli infortuni dei giocatori. La salute di Lamine Yamal, talento emergente del calcio spagnolo, è ovviamente la priorità, ma resta da capire se le procedure adottate siano state le più corrette e trasparenti. Questo episodio potrebbe portare a una revisione dei protocolli e a una maggiore collaborazione tra le parti coinvolte per evitare future incomprensioni e tutelare al meglio i calciatori.
Il caso Yamal evidenzia le complesse dinamiche che regolano i rapporti tra club e nazionali, soprattutto quando si tratta di giovani talenti contesi da entrambe le parti. La gestione degli infortuni, la comunicazione e la trasparenza diventano elementi cruciali per preservare la salute dei giocatori e garantire un clima di collaborazione costruttiva.
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