Sergio Busquets, icona del Barcellona e della nazionale spagnola, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato, segnando la fine di una carriera straordinaria che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dello sport. La decisione di appendere le scarpe al chiodo è stata comunicata dallo stesso giocatore attraverso un emozionante post sui social media, lo stesso mese in cui anni fa fece il suo debutto in campo con i colori blaugrana.
Tra i tanti omaggi ricevuti, si distingue il tributo del suo ex compagno di squadra, Sergi Roberto, ora al Como. Con un messaggio toccante su Instagram, Roberto ha voluto esprimere la sua gratitudine e ammirazione per l’amico e mentore. Ha descritto Busquets come un «grande esempio di umiltà, disciplina e coerenza» e ha sottolineato quanto sia stato un «onore e privilegio» condividere tanti anni di avventure sportive insieme. Non sono mancate le parole di elogio per le sue abilità in campo, definendolo «il miglior centrocampista posizionale» mai visto.
Con un palmarès che include numerosi titoli al Camp Nou e importanti successi con la Roja, Busquets ha stabilito nuovi standard nel ruolo di centrocampista, caratterizzati da precisione, intelligenza tattica e leadership silenziosa. Durante la sua carriera nel Barcellona, ha conquistato numerosi trofei tra cui otto campionati di Liga, tre Champions League e vari titoli di coppa. Con la nazionale spagnola, ha vissuto momenti di gloria indimenticabili, contribuendo alla vittoria della Coppa del Mondo 2010 e degli Europei 2012.
Il centrocampista ha poi esplorato nuovi orizzonti approdando nel campionato americano, portando con sé la sua esperienza e il desiderio di contribuire alla crescita di un club giovane. Con questa nuova avventura, ha confermato ancora una volta la sua passione per il calcio e la volontà di lasciare un'eredità non solo basata sui risultati, ma anche sui valori umani.
Nel suo annuncio, Busquets ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno fatto parte del suo viaggio: compagni di squadra, staff tecnico e tifosi, sottolineando come le relazioni personali siano state il vero tesoro della sua carriera calcistica. Ha dedicato un pensiero speciale alla sua famiglia, riconoscendo il ruolo fondamentale svolto come pilastro e fonte di sostegno durante gli alti e bassi del suo straordinario cammino.
Il suo ritiro non segna un addio definitivo, ma piuttosto un "a presto" che lascia aperta la porta a possibili nuovi capitoli nel mondo del calcio, magari con ruoli diversi ma sempre guidati dalla stessa passione e determinazione che lo hanno contraddistinto in campo.