Il presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA), Mohammed ben Sulayem, ha recentemente delineato una strategia ambiziosa e innovativa per il futuro della Formula 1. Mentre la maggior parte delle conversazioni nel mondo delle corse si concentra sull'espansione del calendario delle gare, ben Sulayem ha lanciato una proposta che punta a coinvolgere un numero maggiore di squadre nel campionato.
Secondo il piano delineato, a partire dalla stagione 2026, entrerà nel circuito una nuova squadra, Cadillac, portando il totale a 11 team. Tuttavia, le discussioni sono già in corso per l'aggiunta di una dodicesima squadra, potenzialmente proveniente dalla Cina. Questo potrebbe rappresentare un passo significativo non solo per incrementare la competitività, ma anche per rafforzare la presenza della Formula 1 in uno dei mercati automobilistici in più rapida crescita a livello globale.
"Abbiamo in corso discussioni riguardo alla possibilità di accogliere una dodicesima squadra nella Formula 1,” ha dichiarato ben Sulayem, sottolineando l'importanza di un approccio sostenibile e finanziariamente solido. Infatti, il presidente della FIA ha spiegato che l'inclusione di una squadra cinese sarebbe considerata solo nel caso in cui fosse presentato un progetto con solide basi finanziarie.
La visione di ben Sulayem rappresenta un cambio di paradigma nel modo in cui si potrebbe espandere la Formula 1, non attraverso un'accelerazione del numero di gare, ma puntando su una maggiore diversificazione e partecipazione delle squadre. Questo approccio potrebbe portare non solo un rinnovato interesse da parte del pubblico, ma anche attrarre sponsorizzazioni e investimenti globali che altrimenti potrebbero non essere catturati da un calendario di corse più fitto.
Non va trascurato il ruolo strategico che una nuova squadra cinese potrebbe giocare in questo contesto. La Cina, con la sua crescente popolazione di appassionati di automobilismo e una spinta interna verso l'innovazione tecnologica, potrebbe fornire un impulso significativo alla Formula 1, sia in termini di spettatori che di collaborazioni tecnologiche. L'inclusione di un produttore cinese rafforzerebbe ulteriormente il prestigio della competizione, aumentandone la competitività e garantendo un maggior equilibrio tra gli attori presenti.
Il numero crescente di squadre concorrenti è visto da molti analisti come un mezzo per rendere la Formula 1 più dinamica e accessibile. Più squadre significano più talenti su pista e nei box, maggiori opportunità per brillare per piloti emergenti, e una maggiore distribuzione delle potenzialità lungo tutta la griglia di partenza. Tuttavia, la sostenibilità finanziaria rimane una priorità cruciale, per evitare che l'espansione porti a crisi o disfunzioni tra le squadre partecipanti.
La proposta del presidente ben Sulayem è quindi una chiamata all'azione per ridisegnare il futuro della Formula 1, sfidando lo status quo e abbracciando un modello di crescita più diversificato e sostenibile. Questo potrebbe segnalare l'inizio di una nuova era per le corse automobilistiche, in cui la qualità e la competitività sono favorite rispetto all'espansione indiscriminata del calendario, aprendo così nuove prospettive per uno degli sport più emozionanti del mondo.