Nonostante le recenti difficoltà di Apple nel campo dell'intelligenza artificiale, Tim Cook si dimostra ancora una volta saldo al timone dell'azienda di Cupertino. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, non sussistono dubbi sul fatto che Cook, il quale compirà 65 anni a novembre, abbia intenzione di mantenere la leadership della società per almeno altri cinque anni. Il supporto del consiglio di amministrazione, che include figure storicamente vicine come Arthur Levinson, Susan Wagner e Ronald Sugar, resta forte, nonostante le sfide che l'attuale strategia aziendale deve affrontare.
Un segnale rilevante di quanto Apple stia vivendo un periodo di transizione è l'annunciata uscita di Jeff Williams, il rinomato Chief Operating Officer considerato da molti come il successore naturale di Cook. Con l'uscita di Williams, Apple si trova ora priva di un delfino designato, spingendo l'azienda a una riorganizzazione interna delle posizioni di leadership.
Sotto la guida di Tim Cook, Apple ha vissuto una trasformazione senza precedenti. Tra le sue realizzazioni vanno ricordate la continuità dopo la scomparsa di Steve Jobs, il successo del passaggio a iPhone con schermi di maggiori dimensioni, l'espansione verso la Cina e il lancio di nuovi prodotti di successo come Apple Watch e AirPods. Inoltre, Cook ha sviluppato un modello di business fondato sui servizi in abbonamento che ha garantito ricavi stabili nel tempo.
Tuttavia, la recente uscita di Williams segna solo l'inizio di una serie di cambiamenti a livello dirigenziale. Un ricambio sostanziale ha visto la sostituzione del Chief Financial Officer Luca Maestri con Kevan Parekh e l'addio di Dan Riccio, ex responsabile dei progetti speciali. Circa la metà dei venti collaboratori più vicini a Cook potrebbe lasciare nei prossimi anni, tra cui nomi come Greg Joswiak e Phil Schiller.
Le recenti difficoltà riportate da Apple, dalle incertezze sull'AI ai punti deboli nell'innovazione hardware, esercitano pressioni sulle spalle di Cook, ma il consiglio di amministrazione lo ritiene ancora il candidato giusto per guidare l'azienda attraverso questo periodo. Appare evidente che Apple sta lavorando a una ampia ristrutturazione che non si limita alla sostituzione di Williams, ma tocca anche elementi chiave dell'organizzazione interna.
Un cambiamento significativo riguarda il nuovo Chief Operating Officer, ruolo ora ricoperto da Sabih Khan, anche se con un perimetro di responsabilità più limitato rispetto al passato. Khan si troverà a gestire un'operatività ridefìnita, poiché alcune delle responsabilità precedentemente appartenenti a Williams, come il design e l'Apple Watch, sono già state riassegnate. Tim Cook avrà un ruolo più diretto nella supervisione del design, mentre Alan Dye e Molly Anderson collaboreranno rispettivamente sull'interfaccia utente e sul design industriale.
Nel contesto del nuovo assetto, John Ternus, capo dell'ingegneria hardware, si occuperà delle linee di prodotto legate alla salute. Parallelamente, Craig Federighi assumerà la responsabilità dei software dedicati e guiderà un ampio gruppo ingegneristico includendo anche il team della dottoressa Sumbul Desai.
Un altro cambiamento importante sarà l'integrazione del servizio Fitness+ nella divisione dei servizi, insieme a piattaforme cruciali come Apple TV+ e iCloud. La gestione di AppleCare verrà consolidata sotto Farrel Farhoudi e collaborerà direttamente con la squadra di Khan.
Cosciente delle sfide ed opportunità future, Apple ha iniziato a smantellare alcuni progetti interni, tra cui il team Vision Pro, distribuendo personale tra i gruppi software e hardware. La società mira a rivedere la propria struttura manageriale e strategia aziendale per affrontare nuove sfide.
Seppur il nome di John Ternus emerga come il possibile erede di Cook, l'assenza di un immediato successore resta un aspetto critico per Apple. Esperto con più di vent'anni in Apple e ancora giovane, Ternus rappresenta un ponte ideale per assicurare continuità.
Tra le speculazioni più creative, si ipotizza addirittura la possibile acquisizione di una startup AI per rinforzare la leadership, ampliando la ricerca di un nuovo CEO attraverso audaci mosse di fusione e acquisizione.