Aurelio De Laurentiis non è nuovo a dichiarazioni di forte impatto, ma sul palco del Giffoni Film Festival ha offerto spunti di riflessione che scuotono il sistema calcistico italiano e aprono scenari nuovi per il Napoli. Durante il festival, sono stati ufficializzati due nuovi acquisti di rilievo per il club: Noa Lang e Lorenzo Lucca, confermando l'intenzione di mantenere la squadra competitiva ai massimi livelli. Tuttavia, De Laurentiis non si è fermato qui, lanciando un attacco anche più ampio al sistema calcistico italiano, giudicato da lui fallimentare e bisognoso di profonde riforme.
Il presidente è stato particolarmente critico nei confronti delle istituzioni sportive, accusate di ignorare lo stato di salute economico del calcio italiano. “Stiamo assistendo a un fallimento del sistema”, ha dichiarato De Laurentiis, “e se non si interviene, il calcio rischia l'estinzione entro pochi anni”. La sua proposta radicale è ispirata dalla NBA: “Negli Stati Uniti, quando il basket stava perdendo terreno, le squadre scelgono di sospendere il campionato per sei mesi per fare cambiamenti significativi. In Italia dobbiamo avere il coraggio di fare lo stesso”.
Questa affermazione non è solo un attacco al sistema, ma un appello alla riforma strutturale. De Laurentiis ha infatti sottolineato le difficoltà economiche della Serie B e i costi elevati delle squadre femminili, criticando la miopia di una politica sportiva volta a mantenere lo status quo. Ha poi puntato il dito contro le leggi che limitano il numero di giocatori extracomunitari, come la Bossi-Fini, un ostacolo secondo lui alla crescita del calcio italiano. Per quanto riguarda la Nazionale, De Laurentiis non ha risparmiato critiche, indicandone le difficoltà nei risultati internazionali, dovute anche a politiche poco lungimiranti.
Il presidente del Napoli ha anche discusso piani ambiziosi per il futuro dello stadio e del centro sportivo. “Immagino lo stadio pronto tra tre anni”, ha affermato, esprimendo ottimismo sui progressi fatti. Ha continuato spiegando di aver valutato ben 25 aree per il centro sportivo, e di aver trovato ora un terreno che soddisferebbe le esigenze del club. Ma tutto dipende dalla fattibilità logistica e dalla possibilità di garantire buoni collegamenti.
Infine, De Laurentiis ha condiviso il successo del suo modello di gestione, evidenziando come un club come il Napoli, con un numero ridotto di dipendenti, possa ancora competere a livelli alti. Ha menzionato i proventi ottenuti dalla vendita delle maglie ufficiali, sottolineando un modello di autoconsapevolezza e autogestione che potrebbe diventare un esempio per il resto del calcio italiano. Riguardo alla Champions League, il presidente non si illude: per vincere serve un mix di fattori, tra cui la salute e la preparazione dei calciatori. Quindi, anche se il Napoli si impegnerà a restare competitivo, De Laurentiis è consapevole della complessità del trionfo in campo europeo.