Brescia Calcio alla deriva: Cellino dice addio dopo 114 anni

Brescia Calcio alla deriva: Cellino dice addio dopo 114 anni

Una crisi inaspettata colpisce la storica squadra del Brescia mentre Massimo Cellino abbandona dopo anni di delusioni e controversie

È un giorno di tristezza e incertezza per i tifosi del Brescia Calcio, una storica squadra di calcio che ha segnato la storia sportiva italiana per ben 114 anni. La notizia che Massimo Cellino, imprenditore e presidente del club, ha deciso di fermare ogni attività e non pagare gli stipendi in scadenza scuote l'intera città lombarda. Nonostante la passata grandeur e una piazza attiva e vibrante, il futuro del Brescia appare ora oscuro e sospeso nell'incertezza.

La scadenza imposta per il pagamento degli stipendi e dei contributi ai dipendenti era un passo necessario per l'iscrizione al prossimo campionato di Serie B. Tuttavia, un ostacolo economico di 3 milioni di euro si è rivelato insormontabile per Cellino, che ha già accumulato un debito totale di 9 milioni con l’Agenzia delle Entrate. Senza l'intervento di nuovi investitori o l'adozione di una proposta di rateizzazione, il club rischia di essere estromesso dal panorama calcistico professionistico.

La tensione si è intensificata negli ultimi mesi tra Cellino e la città di Brescia, un legame ormai completamente in frantumi. Il presidente, che un tempo aveva considerato il Brescia una squadra dalle grandi potenzialità, non vede futuro nella gestione di una società città che lo ha gradualmente portato all'esasperazione. L'amara realtà di un club tradizionale e orgoglioso che scompare, per il momento, dalla scena calcistica, lascia molti senza parole e con un cuore infranto. Cellino ha manifestato dichiarazioni di disappunto, criticando duramente la comunità sostenendo che si era abituata alla mediocrità, parole che ora risuonano amaramente mentre il club è sul punto di sparire.

Il Brescia Calcio può vantare un passato notevole. La sua storia ha visto la presenza di campioni di livello mondiale come Andrea Pirlo, Alessandro Altobelli e Luca Toni. Il club si è sempre distinto per gli anni gloriosi sotto la guida di allenatori iconici come Carletto Mazzone, e per le prodezze calcistiche di figure leggendarie del calibro di Roberto Baggio. Nonostante queste radici e l'eredità calcistica, il passaggio di Massimo Cellino alla guida del club ha segnato risultati contrastanti, compresa una singola promozione in Serie A avvenuta nel 2019 e una serie di retrocessioni deludenti.

Alla vigilia del ricorso alla Corte d'appello federale previsto per il 10 giugno, si presenta uno scenario paradossale: il Brescia si prepara a una battaglia legale senza un vero futuro calcistico alle spalle. Gli ultimi anni sono stati segnati da irregolarità nei pagamenti, culminate con penalizzazioni che hanno ulteriormente minato la stabilità del club. Tragicamente, la città di Brescia, che esulta per i recenti successi in altri sport come la pallanuoto e il basket, si trova ora a dover accettare lo spettro di un calcio locale che rischia di sparire dal panorama sportivo italiano.

Il futuro è ancora tutto da scrivere. I tifosi, delusi e amareggiati, guardano speranzosi a una rinascita che possa restituire al Brescia Calcio il posto che merita nel mondo del calcio. Mentre le luci dello stadio si spengono, si apre un nuovo capitolo, uno che potrebbe riscrivere la storia, iniziando da zero ma con radici ben piantate nella tradizione e nella passione.

Pubblicato Venerdì, 06 Giugno 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Venerdì, 06 Giugno 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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