Sinner, la verità: Pensavo che tanti fossero miei amici

Sinner, la verità: "Pensavo che tanti fossero miei amici"

L'azzurro è tornato a parlare della vicenda doping

Jannik Sinner esprime la sua ansia per non avere il controllo sul proprio destino riguardo alla contaminazione involontaria da clostebol. Sottolinea di non avere colpe, ma si sente a disagio per gli sguardi e i mormorii di avversari e falsi amici. In un'intervista a Sky, racconta il suo anno di trionfi, con la vittoria di due Slam in Australia e negli Stati Uniti, e il raggiungimento della vetta del ranking ATP. 

Tuttavia, deve affrontare la beffa del caso doping: sebbene sia stato scagionato dopo le indagini, la WADA ha presentato un ricorso.

Ecco parte delle sue dichiarazioni.

"Prima di alcune partite, come quella a Wimbledon contro Medvedev, non riuscivo a dormire. È normale sentirsi male il giorno dopo. In questo periodo ho cercato di lasciarmi alle spalle molte cose, e sono grato al mio team che mi ha supportato, facendomi sentire protetto. Ecco perché dedico i tornei a loro; senza il loro aiuto non sarei riuscito a superare questo momento. Sono soddisfatto di come ho gestito la situazione. E riguardo alla mia innocenza, quella è la cosa più importante: se avessi saputo di essere colpevole, non avrei mai giocato così. Sono convinto che niente succede per caso, e forse questo caso mi è servito per capire chi era mio amico e chi no".

Fonte: corrieredellosport.it

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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