La Procura di Roma ha avviato un'inchiesta su Aleksey Viktorovich Medkov, un cittadino russo di 35 anni, al centro di un articolato sistema di scommesse clandestine nel mondo del tennis internazionale. L'indagine è scaturita da un episodio avvenuto a maggio 2022, durante gli iconici Internazionali di Tennis presso il Foro Italico di Roma. Mentre si trovava sugli spalti del campo centrale, Medkov è stato arrestato dalla Guardia di Finanza: non disponeva di un biglietto e utilizzava il suo smartphone, collegato all'app Dtmflite, riconosciuta per facilitare scommesse in tempo reale. Inoltre, in suo possesso sono stati trovati due dispositivi Bluetooth e otto carte di credito, confermando la complessità delle operazioni che stava conducendo.
Il pubblico ministero Mario Dovinola ha formalizzato l'accusa di esercizio abusivo di organizzazione di scommesse, avanzando la richiesta di rinvio a giudizio. Le indagini suggeriscono un metodo operativo sofisticato, con Medkov che avrebbe orchestrato una rete di individui incaricati di creare situazioni favorevoli per scommesse mirate. Questi 'disturbatori' erano posizionati strategicamente a bordo campo per influenzare l'andamento dei match, una rivelazione che ha ampliato il raggio d'azione dell'inchiesta ben oltre i confini nazionali. Si parla di movimenti finanziari pari a decine di milioni di euro, gestiti attraverso piattaforme clandestine operanti su scala internazionale.
Il caso Medkov non è isolato, ma rappresenta un punto di osservazione privilegiato nel contrasto al pericoloso fenomeno del match fixing, in crescita nel mondo delle scommesse sportive. Il tennis, con la sua struttura che prevede frequenti tornei e incontri, è particolarmente vulnerabile a tali manipolazioni, specie quando si tratta di circuiti meno monitorati o match di categorie minori.
Sebbene il processo penale sia ancora in corso, la vicenda Medkov suona già come un significativo campanello d'allarme per le istituzioni sportive e giudiziarie, che sono sempre più impegnate nel potenziare tecnologie di controllo degli accessi agli impianti e la tracciabilità delle scommesse. Il caso rilancia la necessità di stringere la morsa attorno alle infiltrazioni criminali nel settore sportivo, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche che possono agire come deterrente e garanzia di trasparenza nei match.