Il Ministero degli Interni della Federazione Russa, attraverso il suo Dipartimento per il contrasto all’uso illecito delle tecnologie informatico-comunicative, ha recentemente segnalato un preoccupante aumento delle attività fraudolente. Questo fenomeno è attribuito alla parziale restrizione delle chiamate su piattaforme come Telegram e WhatsApp. I truffatori, sempre alla ricerca di nuovi sbocchi per contattare le loro potenziali vittime, hanno individuato in Google Meet una nuova piattaforma per perpetrare le proprie attività illecite.
La scelta di Google Meet non è casuale. L’applicazione, preinstallata su molti smartphone Android, offre un livello di accessibilità che riduce la necessità di convincere gli utenti a scaricare software sconosciuti. Inoltre, la politica della Google statunitense di non fornire facilmente alle forze dell’ordine dati che possano aiutare nelle indagini penali garantisce ai malintenzionati una certa impunità. Questo aspetto ha reso Google Meet particolarmente attraente per i truffatori, desiderosi di mantenere le loro comunicazioni fuori dalla portata delle autorità.
Secondo i dati del Ministero, negli ultimi mesi si è registrato un incremento esponenziale, pari a circa l’83%, delle telefonate fraudolente provenienti da numeri internazionali. Questo avviene principalmente attraverso i canali delle comunicazioni cellulari tradizionali. Parallelamente, gli ingegnosi scammer stanno testando nuove applicazioni per aggirare i blocchi esistenti.
Nonostante siano state registrate delle iniziative che coinvolgono servizi come FaceTime e il meno conosciuto messenger Max, Google Meet si è ormai affermato come la piattaforma preferita per queste attività illecite. La sua accessibilità e la percezione di sicurezza che offre, grazie alla crittografia e all’ampia base utenti, lo pongono in prima linea tra le alternative predilette dai truffatori.
Il comportamento dei truffatori si adatta rapidamente ai cambiamenti del panorama tecnologico e giuridico. I centralini numerici, le ampie basi dati personali e strategie già rodate costituiscono una solida infrastruttura che i malintenzionati devono mantenere attiva per garantire il successo delle loro operazioni. Di conseguenza, questi ultimi continuano a sperimentare con nuovi strumenti e tattiche, mirando a evitare perdite di contatto con le potenziali vittime.
Per affrontare efficacemente questo fenomeno, le autorità devono rimanere un passo avanti, avvalendosi di tecnologie avanzate e una cooperazione internazionale più efficace. Gli utenti, dal canto loro, dovrebbero mantenere un alto livello di guardia, considerando con attenzione chi contattano e quali informazioni condividere online. La conoscenza e la consapevolezza sono le armi più potenti nella lotta contro le frodi digitali.