La saga tra Apple ed Epic Games continua, questa volta nelle aule di tribunale australiane. Apple ha nuovamente accusato Epic Games di cercare un "vantaggio gratuito", contestando la richiesta della società di videogiochi di poter distribuire le sue applicazioni su iPhone senza dover pagare le commissioni all'App Store. Secondo Apple, questa mossa contraddice una precedente decisione del tribunale che riconosceva il suo diritto di addebitare commissioni agli sviluppatori per l'utilizzo della sua proprietà intellettuale.
Negli Stati Uniti, Epic Games aveva ottenuto una sentenza che le permetteva di aggirare la commissione del 30% di Apple, una mossa considerata da Apple una violazione delle sue regole. Il tribunale aveva stabilito che Apple doveva consentire agli sviluppatori di effettuare vendite all'interno delle app attraverso i propri canali, senza dover pagare commissioni ad Apple. Quando Apple aveva risposto che avrebbe continuato a richiedere una commissione anche sulle vendite effettuate al di fuori dell'App Store, Epic si era rivolta nuovamente al tribunale, vincendo la causa.
Nel maggio 2025, gli sviluppatori di Epic Games avevano annunciato il tanto atteso ritorno del loro popolare gioco battle royale free-to-play, Fortnite, sui dispositivi iOS negli Stati Uniti. Fortnite era stato rimosso dall'App Store nell'agosto 2020 a causa dell'introduzione da parte di Epic Games di un proprio sistema di pagamento in-game, in violazione delle regole di Apple. Questa mossa aveva dato inizio a una complessa battaglia legale tra le due società.
Ora, la disputa si è spostata in Australia. Il tribunale australiano ha riconosciuto che l'App Store offre vantaggi in termini di privacy e sicurezza, ma ha anche indicato che Apple non ha il diritto di bloccare il sideloading di applicazioni, qualora gli utenti di iPhone desiderino farlo. Epic Games sta quindi chiedendo al tribunale di obbligare Apple a consentire il sideloading senza richiedere alcuna commissione alla società di Cupertino.
Un rappresentante di Apple ha dichiarato: "Epic ora chiede di avere il diritto di utilizzare gratuitamente la piattaforma di Apple e di smantellare tutte le misure che abbiamo implementato per proteggere utenti e sviluppatori – una richiesta che va ben oltre la decisione del tribunale. Continueremo a perseguire una soluzione che rispetti la nostra proprietà intellettuale e protegga l'esperienza sicura e affidabile che consumatori e sviluppatori si aspettano dalla nostra piattaforma".
Apple continua a sostenere che consentire il sideloading di app comprometterebbe la protezione contro le app dannose, esponendo gli utenti a rischi come frodi, minacce alla privacy e malware che potrebbero compromettere i loro dispositivi. Questa affermazione, tuttavia, appare meno convincente alla luce di quanto accade nell'Unione Europea, dove la legge consente store di app di terze parti. In Europa, Apple esamina le applicazioni prima di consentirne la distribuzione e iOS utilizza sandbox e misure di sicurezza affidabili.
Sembra che il tribunale australiano abbia già espresso un orientamento generale a favore di Epic, quindi le dichiarazioni di Apple sulla sicurezza dell'App Store sembrano più volte a influenzare l'opinione dei possessori di iPhone che a persuadere il giudice. Tuttavia, anche se il sideloading dovesse essere consentito, Apple vorrebbe comunque ottenere il diritto di essere compensata per le applicazioni vendute direttamente agli utenti.
La battaglia legale tra Apple ed Epic Games solleva importanti questioni sul controllo delle piattaforme digitali, la concorrenza e i diritti degli sviluppatori. La decisione finale dei tribunali australiani potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dell'App Store e sull'ecosistema delle applicazioni mobili in generale. Resta da vedere se le due società riusciranno a trovare un accordo o se la disputa continuerà a trascinarsi nelle aule di tribunale di tutto il mondo.